La LIS libera l’intelligenza imprigionata

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Giovedì 9 giugno al Teatro Apollonio di Varese è andato in scena lo spettacolo “La mia
piccola principessa” un saggio di danza di fine anno arricchito da parti di mimo con qualche breve intervento in LIS ( Lingua dei Segni Italiana). L’intera storia narrata dalla LOCANDINA nera[2]voce fuori campo, prestata dall’ospite d’onore Elenoire Casalegno, è stata sottotitolata integralmente per rendere il messaggio accessibile anche al pubblico sordo. Il ricavato dell’incasso è stato devoluto in beneficienza all’ASD GS (Gruppo Sportivo) ENS Varese. Le direttrici artistiche Chiara Marcon e Laura Casella non si aspettavano un coinvolgimento così alto e sono rimaste soddisfatte dell’entusiasmo del pubblico. La loro scuola di danza “In punta di piedi” ha portato sul palcoscenico 140 allievi dai 3 anni in su e in platea c’erano più di 600 persone. I due mimi sordi lavorano e collaborano nel GS coinvolgendo tanti giovani sordi (segnanti, oralisti,
bilingue, portatori di protesi o impianto cocleare) ad approcciarsi al mondo dello sport per superare il limite della barrieracomunicativa con positività e dignità. Chiara ed io siamo diventate amiche sui banchi di scuola al liceo e da lì abbiamo condiviso diverse esperienze teatrali e successivamente ho lavorato con lei in due occasioni come mimo in una compagnia di soli ballerini. Questa volta abbiamo deciso di promuovere la divulgazione dell’informazione sulla sordità, non solo dal punto di vista fisico ma anche e soprattutto dal punto di vista comunicativo, espressivo ed umano. Chiara ha deciso di chiamarci e investire su noi per il nostro entusiasmo, per la nostra positività, per il nostro valore aggiunto, per la nostra sensibilità e per offrire una lezione di vita a molti bambini e adolescenti spesso vittime o artefici di bullismo e pregiudizi, che di fronte alla diversità alzano un muro. La direttrice di danza ha voluto portare la nostra esperienza personale a giovanissimi ballerini durante le loro prove e dietro le quinte e ha lavorato per noi garantendo un servizio di sottotitolazione efficiente gradito anche dal pubblico udente. Tale impegno dimostra che con un po’ di volontà, di pazienza e d’amicizia si può rendere migliore uno spettacolo agli occhi di un pubblico eterogeneo. Chiara ha voluto espressamente che noi mimi aggiungessimo degli interventi in LIS e soprattutto ha richiesto di far presentare la serata dal docente LIS e vicepresidente del GS ENS Mauro Dori e dal Presidente Luigi Puleio accompagnati dall’interprete Francesca Faroni, per lasciarci spazio, per farci conoscere e ascoltare. A ogni persona del pubblico è stata consegnata una brochure con all’interno un segnalibro raffigurante la dattilologia (alfabeto LIS) e la frase “La LIS libera l’intelligenza imprigionata” per diffondere informazione e stimolare riflessione su un argomento poco conosciuto. Ringraziamo la scuola di danza e il meraviglioso pubblico che ha alzato più di 1400 mani per applaudirci in LIS, mani che brillavano non imprigionate e libere.