Era la prima edizione e si pensava ad una sorta di prova generale per capire come e si poteva continuare. I 400 runners al via della prima volta di “Boia che trail” hanno spazzato via ogni dubbio. Al promoter Marco Longhin, ai volontari della Pro Loco di Besnate, all’amministrazione comunale e agli sponsor la risposta è arrivata forte e chiara: arrivederci all’anno prossimo!
“In effetti devo che nessuno di noi poteva immaginare una prima edizione più gratificante – conferma il besnatese Marco Longhin, motore della “Boia che trail” e presidente dell’Insubria Sky Team – Di fatto abbiamo aperto le iscrizioni nei primi giorni di luglio ritrovandoci alle fine del mese a dover rifiutare adesioni perché arrivate a alla quota massima di 200 coppie.
Per questa prima edizione abbiamo pensato ad “art4sport” per gli ideali e l’attività dell’associazione nata e cresciuta grazie ai genitori di Bebe Vio ma quanto successo nel centro Italia ha fatto si che oltre ad una donazione ad “art4sport” dai volontari dei borghi di Besnate a quelli della fantastica protezione civile è nata spontanea l’intenzione di raccogliere fondi anche per quelle popolazioni colpite al cuore da una tragedia così grande”.
Sport, solidarietà ma che attenzione promozione del territorio.
“Questo è un altro aspetto della “Boia che trail” centrato oltre ogni aspettativa – continua Longhin – Sentieri malmessi o quasi scomparsi del Parco della Valle del Boia sono stati ripuliti e messi in sicurezza per permettere il passaggio della corsa e da domani accessibili a chiunque voglia godersi la natura passeggiando in tranquillità.
Famiglie, bambini e anziani”.
Se già alla prima edizione siete stati costretti a rifiutare iscrizioni per eccesso di richiesta cosa succederà l’anno prossimo? “In effetti dovremo pensare qualcosa per regolare al meglio la partecipazione ma per quanto mi riguarda sarà più importante capire chi è disposto a condividere con noi l’impegno organizzativo. Per questa prima volta abbiamo lavorate poco più di tre mesi, adesso abbiamo davanti un anno intero per la prossima. Per non andare in affanno sarà bene rimetterci in marcia quanto prima per capire chi fa cosa mirando sempre al meglio per chi organizza e chi partecipa condividendo la passione per il trail l’attenzione per gli altri”.