Non era a bordo vasca per godersi l’inno di Mameli
colonna sonora della medaglia d’oro di Federico Morlacchi ma in questo caso l’emozione non conta, tanto meno la scaramanzia. Seguita in apnea la gara d’oro del suo atleta, Max Tosin ha schiacciato il tasto “pausa” per mettersi al fianco di Giulia Ghiretti impegnata nel riscaldamento della gara che poco dopo l’avrebbe vista placcarsi d’argento.
A riflettori spenti Tosin ritrova la parola.
“Con questa fantastica medaglia d’oro Fede chiude il suo cerchio – dice Tosin al termine di una giornata indimenticabile – un paio di anni fa un collega ungherese mi disse che per com’era formato Federico poteva primeggiare anche nei tuffi e nel nuoto sincronizzato. L’unica sua mancanza come atleta e campione era la medaglia d’oro alle Paralimpiadi.
Solo con quella poteva dirsi completo e dar sfogo al suo immenso talento. Federico ha voluto e saputo meritarsi questo risultato.
Oggi più di ieri tutti sanno chi è Federico Morlacchi.
In tribuna stasera c’erano anche un sottosegretario del Governo e i dirigenti federali.
Così come stiamo dimostrando come Finp e come Progetto AcquaRio, siamo una squadra. Una squadra con grosse potenzialità che in quanto squadra deve avere il sotegno di tutti, ognuno per la parte che può svolgere al meglio”.
In una gioia così grande c’è spazio per pensieri e dediche.
“Ah certamente – risponde Tosin – il primo pensiero è per Daniela (Colonna Preti presidente della Polha). Soprattutto per come si è fidata ciecamente di un matto con me, sempre
a testa bassa per migliorare. Lei non ha mai smesso di crederci contagiando tutti noi nel non perder tempo a piangere sulle difficoltà ma piuttosto pensare a come superarle. Ovviamente penso alla mia famiglia a casa, a mia moglie con mia figlia Rebecca di quattro mesi. Ai genitori di Federico che insieme alla gara avranno rivisto tante immagini di un passato fatto di sogni e speranze. Insomma, questo restarà un anno da ricordare per più di un motivo ma il momento di goderci tutto questo non è ancora arrivato.
Da domani si ricomincia, con tutti i ragazzi, con nuovi sogni e nuove speranze.
Come sempre, la somma delle emozioni e dei risultati li faremo alla fine e alla fine manca ancora tanto”.
E così com’è arrivata all’Acquatica Center, la squadra di nuoto dell’Italia torna tutta insieme al villaggio olimpico, unita in un unico abbraccio, avvolta da un’unica grande gioia.
Al progetto AcquaRio con scadenza 2016, la conferma degli spazi acqua, il come e dove poter riprendere l’attività dopo le Paralimpiadi beh, si penserà più avanti.
Anche se, nella notte varesina, qualcuno che alla faccia del fuso orario non perde un respiro dei suoi ragazzi al di là dell’oceano, tra una lacrima di gioia e l’altra, a ciò che sarà ci sta già pensando eccome.