Un carro di persone speciali

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Lo slittamento di 24 ore per far si che la pioggia d’acqua lasciasse spazio solo a quella di coriandoli e stelle filanti non ha tolto alla sfilata dei carri del carnevale di Busto Arsizio il tradizionale entusiasmo condito dai sorrisi di intere famiglie. Tra i protagonisti su e già dai carri la Pad e le sue Cuffie Colorate che durante l’anno, da tanti anni, donano opportunità sportive e ludiche a giovani e meno giovani con disabilità intellettiva.
“La nostra partecipazione al carnevale bustocco nasce per caso – racconta il presidente Silvano Trupia – un incontro fortuito uno di quelli che il destino ti prepara dietro l’angolo. Durante il carnevale del 2011 siamo a bordo strada con alcuni ragazzi, volontari e genitori pronti a vedere la sfilata, quando da lontano un personaggio mascherato si avvicina al nostro gruppetto e inizia a tirare i coriandoli addosso a Chiara, una delle nostre volontarie; il personaggio era Marcello, il nipote del papà del Carnevale Bustocco Giovanni Sacconago, impegnato nella gestione della sfilata portando avanti l’impegno del nonno. Prima una battuta, poi una chiacchiera per spiegargli chi siamo e infine una domanda buttata lì: “Perché non fate un carro anche voi il prossimo anno?”.
Un conto è l’idea, altro è metterla in pratica.
“Infatti. Sinceramente nei mesi a seguire nessuno di noi aveva ripreso quell’idea. Poi, una sera, arrivò la telefonata che più o meno diceva: ‘Ragazzi noi ci siamo. Per il prossimo carnevale abbiamo un carro a vostra disposizione’. Sul momento dubbi e perplessità ebbero la meglio ma lasciar cadere una nuova opportunità senza nemmeno provarci ci sembrava di togliere qualcosa ai nostri ragazzi e a noi stessi. Un breve scambio di considerazioni e pensieri ad alta voce bastò a ricaricarci e via! Nonostante i tempi ristretti al carnevale del 2012 eravamo sul nostro carro vestiti di accappatoi e cuffie da piscina avvolti in un allegro e coloratissimo striscione”.
Ma non sempre dietro l’angolo il destino riserva qualcosa di piacevole.
“Purtroppo è così. Da quella bellissima prima volta il destino ha colpito al cuore la nostra associazione in più di una occasione mettendoci in ginocchio. Ma riprendendo il ritornello di una canzone di Fiorella Mannoia:”Per quanto assurda e complessa ci sembri, la vita è perfetta. Per quanto sembri incoerente e testarda, se cadi ti aspetta”, ancora una volta abbiamo ritrovato in noi stessi e nei nostri ragazzi la forza di rialzarci per riprenderci la gioia di condividere tutto ciò che la vita sa regalare indipendentemente dalle nostra condizione. La scintilla del carnevale s’è riaccesa l’anno scorso, in una delle nostre cene in compagnia, non ricordo come e perché. Sta di fatto che in tutti noi riemerse la volontà di ripresentarci con il sorriso per raccontare chi siamo e cosa facciamo.
La prima idea fu quella di mettere in evidenza il nostro logo: due delfini.
Un logo generato da una cena di Natale quando le nostre mamme regalarono ai volontari una spilla con due delfini che nuotavano insieme, simbolo di un ragazzo con disabilità con un volontario al suo fianco. Un’immagine che ben si fondeva con il nome delle Cuffie Colorate dedicato ai volontari proprio per l’immagine dall’alto che li riprende in acqua al fianco dei nostri ragazzi. Detto fatto. Con l’impegno di tutti noi il carro della ripartenza prese forme e la sfilata cona le festa che ne seguì ci ripagò in visibilità e ritrovata serenità”.
Dal mare con delfini e pesciolini siete arrivati al prato fiorito di quest’anno.
“Un’idea nata strada facendo tra una riunione organizzativa e l’altra. Dall’idea all’inizio dei lavori il passo è stato breve. E vai di cartone, colla, tessuti, viti, chiodi, legno.
La macchina si è avviata alla grande con i ragazzi a disegnare e colorare, le mamme e le volontarie a tagliare e cucire, lasciando ai papà e ai volontari l’assemblaggio delle varie componenti, ogni domenica mattina, non prima di un’abbondante colazione al bar, vera benzina per proseguire nei lavori fatti in allegria e spensieratezza sicuri del risultato finale che infatti è stato grandioso”.
Ma giusto alla vigilia un brivido per le previsioni del tempo…
“Si, alla notizia di un possibile rinvio o peggio, annullamento della sfilata un po’ di preoccupazione ci è caduta addosso. Poi abbiamo pensato ai nostri Angeli che avendo visto tutto quello che avevamo messo in piedi non potevano permettere alla pioggia di avere la meglio sulla nostra voglia di divertirci mostrando al mondo la nostra opera.
E così è stato. All’arrivo del nostro amico contadino col suo splendido trattore del 1950 restaurato da poco, di un bel color rosso, abbiamo dato un ultima controllata al gancio per attaccarlo al carro, acceso l’impianto audio e poi via per le strade della nostra Busto, raccogliendo i ragazzi ansiosi che ci aspettavano nei punti prestabiliti per salire sul carro carico di milioni di coriandoli da buttare a pioggia su amici e spettatori, con la colonna sonora della nostra canzone: “…e ora l’acqua aspetta solo te. È uno specchio blu, un mare liscio e niente più” e tanta allegria e gioia di far parte di questa società, orgogliosi di aver fatto salire sul carro persone speciali.