Per l’Italia di hockey paralimpico impegnata nel mondiale in Corea quello degli Stati Uniti doveva essere un scoglio insuperabile e lo è stato. Il finale di 1-9, rete della bandiera di Sandro Kalegaris, illustra chiaramente la superiorità degli americani protagonisti di una partita senza preoccupazioni di fronte ad una squadra azzurra alla quale Coach Da Rin ha equamente distribuito minuti di gioco.
Sul ghiaccio tra i colossi
anche il giovanissimo varesino Alessandro Andreoni (foto a destra).
“La partita di oggi serviva per sperimentare perché sulla carta gli Stati Uniti sono decisamente più forti di noi e lo hanno confermato – racconta il talento della Polha Varese in Corea con i veterani Stillitano, Balossetti e Radice – Siamo qui in 17 ma si gioca in 15 quindi a turno 2 giocatori vanno in tribuna. Ieri è stato il mio turno ma oggi son rientrato a referto e ho potuto giocare con Cristoph De Paoli e Nino Larch, i miei due coetanei, per tutta la partita. Spero possa ricapitarci in partite dove potremo essere più incisivi!
Con gli americani sono rimasto impressionato dalla velocità e dall’agilità dei giocatori biamputati. Per non parlare della tecnica e della prestanza fisica di tutti quanti. Si vede molto bene il fatto che siano professionisti.
Insomma, nei primi cambi ero un po’ intimorito ma poi, guardandoci negli occhi e con il sostegno dei nostri compagni abbiamo tutti e tre ingranato, giocando duro e recuperando qualche buon disco!
Sapevamo che Usa e Canada sono su un altro pianeta. Le due sconfitte sono state propedeutiche per i prossimi decisivi incontri. Domani con la Germania, poi i padroni di casa della Corea del Sud e infine la Norvegia”.
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