Paolo “iridato” Cecchetto: “Ci vediamo intorno al lago”

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A Rio 2016 la medaglia d’oro della corsa in linea, al campionato del mondo 2017 due titoli e una medaglia d’argento.
Il motto dell’handbiker Paolo Cecchetto sembra essere “cinquanta e non sentirli”.
“In realtà i miei 50 anni appena compiuti li sento eccome – risponde il campione del mondo – ma emozioni e vittorie aiutano a vivere meglio e a dare più significato al tanto tempo rubato alla mia famiglia per allenarmi ”.
Facciamo un passo indietro. Sull’aereo di ritorno da Rio avevi la pancia piena per quella fantastica medaglia d’oro ma a quanto pare, visto quello che a distanza di un anno hai combinato in Sudafrica, di fame ne avevi ancora tanta.
“Sinceramente – riprende Cecchetto – nei giorni precedenti la partenza per i mondiali non avevo grandi sensazioni. Il dopo Rio è stato ugualmente impegnativo perché volevo la Coppa del Mondo che infatti ho portata a casa. Sapevo che prima o poi le mie braccia mi avrebbero presentato il conto e da come mi sentivo a ridosso della partenza per il Sudafrica pensavo fosse purtroppo quello il momento. Evidentemente non era così. Il titolo della cronometro era solo un sogno, quella del Relay con i miei fantastici compagni di squadra Mazzone e Zanardi era un obiettivo più concreto. La soddisfazione per averli conquistati entrambi è infinita e comprende anche l’argento nella gara in linea dove per me meritavo l’oro più che nella crono”.
Il livello tecnico cresce di di continuo e sui podi si sono viste facce nuove e giovani.
“Il livello è altissimo – conferma il portacolori del Team Equa – non si vince per caso e per restare al passo con i migliori è indispensabile una precisa programmazione e un impegno totale”.
Nell’immediato solo riposo?
“Beh sicuramente relax. Poi voglio rispettare quello che ormai tradizionalmente rappresenta il mio ultimo appuntamento agonistico stagionale partecipando alla “3 ruote intorno al Lago” sul tracciato disegnato intorno al Lago di Varese che mi piace tantissimo. Nella sosta invernale avrò tutto il tempo per programmare al meglio 2018 mirando gli impegni per non sprecare energie e il molto altro di utile per presentarmi al prossimo mondiale nella condizione migliore. Le Paralimpiadi di Tokyo sono ancora molto lontane ma se dovessi decidere adesso sarei più dell’idea di rinunciarvi. Vincere è bello ma ciò che mi porta a vincere comporta molti aspetti da considerare e valutare. Deciderò con calma e senza rimpianti, come ho fatto nei miei primi cinquant’anni, insieme alla mia famiglia”.