Aero Gravity disability project: promozione e opportunità nell’aria

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Oggi chi non conosce l’attività motoria e sportiva per persone con disabilità o non ne vuol sapere a priori o vive in clausura. Grazie ad un continuo numero di associazioni la promozione è sempre più capillare ed ormai dedicata ad ogni disabilità, neuromotoria, sensoriale e intellettiva. I campioni paralimpici godono di importanti spazi sui media dove ogni spedizione alle paralimpiadi o ai mondiali hanno grande risalto.
Al Comitato Paralimpico il compito di difendere questa importante conquista, alle società quello di seminare sul territorio la cultura dello sport per tutti. Ma in termini di promozione, oltre al Cip, Fisdir, Special Olympics, Csi e Uisp, un ruolo  determinante lo recitano gli atleti e le persone comuni. Alex Zanardi con il suo progetto “Obiettivo 3”, Bebe Vio con l’associazione “art4sport” che in pochi anni ha permesso alle stessa Bebe e ad altri bambini di crescere e diventare protagonisti alle paralimpiadi, Yoko Plebani, Vittorio Podestà, Matteo Cavagnini e molti, molti altri campioni, dirigenti, tecnici e semplici volontari impegnati sul doppio fronte dell’agonismo e dell’attenzione per gli altri generano collaborazioni, incontri, conoscenza ma soprattutto opportunità.
Pur percorrendo la strada più difficile in quanto non illuminata dalle paralimpiadi anche il non vedente campione del mondo di sci nautico Daniele Cassioli recita il doppio ruolo, alla grande e senza risparmio, contagiando di passione per lo sci nautico genitori di bambini ciechi e ipovedenti senza fermarsi al pontile e all’emozione di scivolare sull’acqua, aprendo loro ogni porta di un mondo che esiste, popolato di inclusione e autonomia. Ormai punto di riferimento per famiglie di tutta Italia, Daniele propone e distribuisce a piene mani tutto ciò che ha caratterizzato la sua crescita come persona e come atleta. Fermo restando i bacini artificiali dedicati allo sci nautico come il Centro Federale di di Recetto, Water Ski San Gervasio Bresciano e il Parco del Tevere Extreme di Fiano Romano,  la fame di opportunità è stata soddisfatta anche con momenti di sci alpino, salto su tappeti elastici, musica, danza, ginnastica e ultima in ordine di tempo il volo nel tubo d’aria unico in Italia e più grande d’Europa.
AreoGravity è stata una bella scoperta – conferma Cassioli – ma prima ancora della struttura è stato importante l’incontro con Andrea Pacini che ad AeroGravity ha ideato e lanciato un progetto rivolto alle persone con disabilità. Così come io cieco adoro far squadra con bambini ciechi e ipovedenti, Andrea seduto sulla sua carrozzina è determinato a far squadra con chi come lui non vuole farsi mancare niente. E vi assicuro che volare nell’aria è davvero tanta roba”.
Il verbo di Cassioli è “con me per cominciare. Quando, come e con chi vuoi per coltivare la passione per lo sport e il movimento”. In questo senso l’incontro con Pacini non poteva che far nascere iniziative comuni come l’open day organizzato dall’amministratore di AeroGravity Sandro Andreotti con l’event marketing manager Alessandra Ricupero.
“Giornate come questa sono la miglior gratificazione per il nostro desiderio di aprirci senza barriere – racconta Alessandra – Tutto il nostro staff è orgoglioso di quanto abbiamo potuto condividere grazie a Daniele ed ai bambini che grazie a lui sono arrivati dal nord e dal centro Italia per provare la nostra attività. Un momento unico è stato quando alcuni genitori hanno accettato il nostro consiglio di volare nell’aria con gli occhi bendati. Momento che vogliamo aggiungere a quanto già esiste in termini di cene al buio, percorso al buio, dialogo al buio ormai già collaudati. Il volo al buio è un’idea che, anche grazie alla risposta di questi splendidi genitori, stiamo già programmando sotto forma di iniziative ed eventi dedicati. Riguardo a chi ha una disabilità neuromotoria il valore aggiunto di ‘Disability Project’ è la presenza di Andrea che nella stessa condizione dei potenziali partecipanti è guida ancor più credibile e significativa”.
Andrea Pacini vola nell’aria. Paracadutista era prima dell’incidente in moto che gli ha causato una lesione midollare, paracadutista rimane con la volontà e la passione di indicare ad altri l’uscita da un tunnel buio per entrare in un tunnel luminoso intriso di libertà.
Per lui come per chi non ha il controllo delle gambe è necessario indossare un ausilio, facilmente, da seduti, utile a mantenere le gambe in posizione corretta.
Andrea, Daniele, persone che volano a prescindere e che non godono appieno emozioni e gioia se non le trasmettono.
“Dopo aver conosciuto Daniele Cassioli una giornata come questa è stata una conseguenza – racconta Andrea – Quello che sta facendo Daniele su e giù per l’Italia con bambini ciechi e ipovedenti, ma soprattutto con un crescente numero di famiglia intere, è meravigliosamente pazzesco.
Quello che più mi colpisce di lui è l’apertura a qualsiasi esperienza che non può non essere collegata a come l’hanno cresciuto i suoi genitori. Oggi non ho visto disabili. Ho visto solo bambini e genitori decisi ad aprire una porta per conoscere una nuova opportunità. Chi cieco, chi ipovedente, chi in carrozzina, chi amputato di un braccio, insieme, senza limiti. Il nostro progetto è decollato e tutti noi siamo determinati a volare”.
Grazie anche a Daniele e Andrea (nella foto del titolo) il passaparola delle opportunità di attività motoria e sportiva per persone con disabilità cresce arrivando sempre più lontano e contagiando sempre più persone. Persone che prima di chiedere fanno. Anziché aspettare vanno incontro. Ben vengano i riflettori sui campioni e su eventi universali come le paralimpiadi ma ogni persona può e deve seminare cultura e pratica sportiva per poter condividere la gioia di fiori come Francesca Porcellato, Federico Morlacchi, Bebe Vio, Yoko Plebani, Oney Tapia, Assunta Legnante, Giusy Versace, Vittorio Podestà, Martina Caironi, Nicole Orlando, stelle tra le stelle di una via lattea infinita dove ogni giorno ne nascono e ne crescono di nuove che illuminano il movimento più bello dell’Italia più bella.