Ilaria Galbusera. I sogni son desideri…

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Dalla sua prima avventura internazionale nel 2007 al 4° raduno della
nazionale volley sorde con in bacheca due medaglie d’argento, senior e under 21, la capitana delle azzurre Ilaria Galbusera è tra le protagoniste di un movimento cresciuto in pochi anni in qualità, numeri e visibilità facendo un gran…rumore.

Eventi come “Volare oltre i limiti” arrivato alla sua quarta edizione, iniziative e film come “Il rumore della vittoria” quanto hanno
contribuito alla promozione e alla crescita del volley come di altre
discipline per le persone sorde?

“In 12 anni anni di Nazionale tantissime cose sono cambiate – risponde Ilaria – Noi veterane abbiamo visto la trasformazione da squadra amatoriale a squadra semi professionistica. Il livello si è certamente alzato. Vincere l’argento alle Deaflympics nel 2017 è stata un’emozione indescrivibile. A parole credo non si possa spiegare, ma può capirlo chi lo ha vissuto direttamente. A distanza di qualche anno i ricordi sono ancora tanti. Riviverli mi riempie il cuore e rivedere le foto mi emoziona ancora. Immagini che mostrano quanto in campo eravamo un gruppo solido e unito. Siamo davvero un gruppo unito, sia in campo che fuori. Per me è questa squadra è una seconda famiglia”.

I riconoscimenti sportivi  e culturali, oltre alla tua nomina di
Cavaliere della Repubblica hanno già prodotto passi avanti o comunque
utili al movimento dello sport dei sordi?

“Il calore della gente non ci è mai mancato. Sempre presente e vicina.
Ora che ci siamo fatte conoscere nel panorama dello sport italiano l’affetto è incrementato. Alle tantissime persone che ci hanno votato per il premio  Gazzetta Sport Awards vanno tutti i nostri più sinceri ringraziamenti.
Da qualche mese a questa parte qualcosa è certamente cambiato. Dopo la vittoria dell’argento e il video virale dell’inno in LIS, che ha permesso di fare “tanto rumore” siamo state invitate a diverse manifestazioni per ripetere l’inno, in primis all’inaugurazione del Centro Paralimpico Tre Fontane a Roma. Segnare l’inno davanti al Presidente della Repubblica, alla sindaca di Roma Raggi e a tanti campioni paralimpici, è segno che qualcosa è cambiato. Dieci anni fa, alla mia prima esperienza in Nazionale, mai e mai avrei pensato che arrivassimo fino a qui. Sono felice e orgogliosa che abbiamo avuto la possibilità di aver messo insieme la prima pietra di una lunga strada per il futuro della nostra Nazionale. Aver vinto il premio come atleta paralimpico dell’anno 2017 ha concluso poi un anno in bellezza, che ci ha ripagato di tutti i nostri sacrifici e di tutto il lavoro fatto fino ad ora. Felice che l’Italia intera finalmente si sia accorta anche della nostra realtà, che mai prima d’ora è stata così visibile.
Perché anche noi esistiamo! I raduni, eventi e film come “Il rumore della vittoria” hanno sicuramente impattato molto. I social e le condivisioni hanno fatto la loro parte per la crescita di tutto il movimento del volley sordo. In tutto questo il mio più grande grazie va a Loredana Bava, che senz’altro in tutti questi anni, con costanza e pazienza, ha portato la Nazionale ad essere quella che è ora.

Ad un mese dal Campionato europeo in programma dal 6 al 16 giugno a Cagliari, Cavaliere della Repubblica e capitana dell’Italia volley sorde Ilaria Galbusera: esprime un desiderio!

Se lo dico, non è più un desiderio, giusto? :):)