“Spazio al gesto”, sport per tutti. Una bella squadra di persone

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Due ore che valgono un tempo infinito per conoscere, ascoltare e imparare quanto sia utile il passaparola tra chi vuol conoscere, ascoltare imparare per star meglio, abbattendo muri e cancelli. Chiamateli progetti, percorsi, eventi, Pippo, Pluto o Paperino, chiamateli come volete ma le attività come “Spazio al gesto” sono state, sono e saranno navi rompighiaccio capitanate da persone cresciute donandosi.

Comandanti, non necessariamente eroi o esempi. Più semplicemente persone educate ad usare un disagio come una rincorsa.

Sul ponte di comando di “Spazio al gesto” c’è Daniele Cassioli del quale non è più necessario spiegare che è cieco dalla nascita altrimenti bisogna aggiungere anche che suona il piano, guida la macchina in un circuito, ha fatto il dee jay in discoteca e l’attore in teatro, scia sulla neve, è fisioterpista e numero uno al mondo nello sci nautico da una decina d’anni quindi, va a finire che la sua cecità viene messa in una angolo, in quello stesso angolo dove restano ancora oggi tanti, troppi bambini con disabilità.

“Li vado a prendere a casa, uno per uno”, aveva promesso tempo fa Cassioli quando all’impegno lavorativo e agonistico decise di aggiungere quello di promuovere lo sport in ogni sua forma partendo dall’ abc: la motricità.

“Il pomeriggio trascorso al Centro Play More di Milano con bambini e genitori arrivati anche dal Friuli Venezia Giulia e dall’Emilia Romagna, è stato uno dei momenti di semina di sport e cultura che voglio moltiplicare e allargare – dice Daniele – i bambini ciechi e ipovedenti come ogni altro bambino devono imparare a muoversi in autonomia, giocare, correre, lanciare, saltare, cadere, rialzarsi e tagliare ogni giorno un traguardo, spostando sempre più in là la linea d’arrivo”.  

A far squadra con Cassioli un popolo in continua crescita di genitori di tutta Italia, determinati a crescere i propri figli non come ciechi o ipovedenti ma come bambini, una realtà paralimpica storica come la Polha Varese, la Federazione Italiana Sci Nautico e Wakeboard, la Polisportiva Olonia di Olgiate Olona, il Leo Club Legnano, con in cabina di regia Giulia Chiara Castiglioni, istruttrice Fidal e Fispes, Federica Rancati docente di scienze motorie,  Annalisa Pedranti, laureata in neuropsicomotricità infantile e in occasione dell’incontro al Centro Play More di Milano anche della campionessa di nuoto paralimpico Alessia Berra.

“Nei nostri incontri sperimentiamo in primis il movimento in tutte le sue forme – spiega Giulia Chiara Castiglioni – Partiamo dall’atletica leggera ma proprio perchè vogliamo che i bambini sperimentino le attività passano dal calciare una palla sonora al palleggio, dal saltare sui tappeti elastici di ZeroGravity al volare nell’aria nel tubo di AeroGravity, calcio, arrampicata, kayak, sci nautico e molto altro, con giornate, eventi e iniziative per quanto ci è possibile integrate e inclusive”.

Se c’è una parità evidente tra normodotati e disabili è nella scarsità del movimento di base. Tema noto che riempie convegni e libri ma come se ne esce?

“La soluzione è semplice e forse per questo complessa – risponde Castiglioni – I bambini devono muoversi il prima e il più possibile potendo trovare spazi ideali, naturali e costruiti, in ogni scuola come in ogni valle, ogni paese, ogni città, ogni metropoli”.

“Spazio al gesto” è nato in provincia di Varese con naturale sbocco su Milano ma la “gite fuori porta” sono sempre di più.

“Daniele è sempre più somigliante ad una pallina del calcio balilla. Roma è casa sua come la provincia di Varese dov’è cresciuto ma al suo giro d’Italia personale aggiunge sempre più tappe. Il nostro obiettivo è quello di seminare e far crescere sempre più realtà locali affinché genitori e bambini debbano spostarsi il meno possibile. In questo senso è stato fantastico l’incontro con Giocampus che in provincia di Parma sviluppa un’attività radicata e meravigliosa per chiunque illuminante in tema di cultura sportiva, integrazione e inclusione”.

Oltre al resto, progetti come “Spazio al gesto” sono concretamente utili al bagaglio di chi esce dalla scuola e dall’università con tante nozioni e poco campo.

“Assolutamente d’accordo – conclude Castiglioni – attività come la nostra sono grandi opportunità di crescita per laureandi e laureati che potrebbero a loro volta essere utili a noi portando in dote entusiasmo e idee”. 

E a proposito di esperienza, pochi altri come Daniela Colonna Preti, presidentessa della Polha Varese, potevano aprire le porte a Daniele Cassioli e alla sua squadra.

“Le emozioni sono le stesse di sempre che sanno regalare questi momenti – interviene la presidentessa – Come sempre da persone che che hanno la volontà di incontrarsi, conoscersi, imparare e collaborare non possono che nascere cose belle e utili.
Lo insegna la storia della Polha arrivata al suo 37° anno, lo insegnano i nostri volontari, lo insegnano Daniele, Giulia e i loro compagni di squadra per la passione con cui contagiano sempre più persone coinvolgendole in progetti e iniziative utili alla crescita di chiunque, senza distinzioni, senza barriere”. Info: Daniele Cassioli.it