“Spazio al gesto” a Fossano. Una squadra che cresce in tutta Italia

0
2441

Il giro d’Italia di Daniele Cassioli con il suo progetto “Spazio al gesto” è arrivato a Fossano, ospite della società locale di atletica, per volontà di Marco Rosso del Centro Riabilitazione Visiva del Cuneese dell’Asl Cuneo 1. Insieme allo staff targato Polha Varese il campione cieco di sci nautico paralimpico ha riempito l’intera giornata di attività rivolta a bambini e ragazzi ciechi e ipovedenti dai da tre ai 18 anni.

“Anche in questa tappa di ‘Spazio al gesto’ portiamo l’attività motoria ma più semplicemente un’opportunità di muoversi ai bambini ciechi e ipovedenti. Ancora una volta provo la bellissima sensazione di una squadra che cresce grazie alle famiglie, agli operatori e alle istituzioni uniti nel rispondere alle esigenze di bambini che hanno il diritto di crescere come ogni altro bambino. Sto girando davvero tanto con un programma che tocca l’approccio a diverse discipline con l’obiettivo primario di lasciare a chi vuol far squadra con noi la consapevolezza che attraverso il movimento si può crescere bene divertendosi pur non vedendoci integrandosi al meglio con i propri coetanei”.

Determinato promotore della giornata di Fossano è il dott. Marco Rosso, tiflologo ed educatore. 

“Ho voluto che Daniele Cassioli venisse anche a casa nostra – dice Rosso –  perchè quello che sta facendo in ogni angolo d’Italia è una cosa interessante e bella. Lo sport aiuta nella partecipazione e nella scoperta di se stessi e la relazione con gli altri. I bambini vivono la loro vita con normalità. Ovviamente i genitori hanno un altro vissuto. Insieme è possibile costruire una normalità che va rivissuta. Per questo penso che per i bambini e i genitori che frequentano il nostro Centro l’esempio di Daniele sia un valore aggiunto che va oltre la pratica sportiva perchè anche solo per il fatto di averlo incontrato e ascoltato, nell’occasione insieme al presidente dell’Unione Ciechi e Ipovedenti di Cuneo Simone Zenini, possono prendere coscienza che anche chi non vede può realmente crescere in salute e vivere in autonomia”.