Iniziata come semplice collaborazione l’accoppiata Anmil Sport e Obiettivo 3 è ormai un corpo unico che sa produrre numeri e qualità. Piero Dainese e Alessandro Zanardi parlano la stessa lingua. Due solisti diventati squadra insieme ad oltre sessanta giovani e meno giovani con disabilità entrati nell’orbita di un’attività che guarda alle Paralimpiadi di Tokyo del prossimo anno, tenendo porte spalancate a chi di paraciclismo ne ha solo sentito parlare, in tv o al momento di uscire dall’ospedale.
Al raduno nello splendido Centro Sportivo Civitas Vitae di Padova anche la visita a sorpresa di Giusy Versace al suo esordio in sella ad un triciclo.
“Con Alex condividiamo un’idea diventata grande – il presidente Anmil Sport Piero Dainese – convinti come siamo che ogni persona con disabilità debba avvicinarsi allo sport trovando condizioni ideali. Reduce da altre esperienze nel ruolo di atleta quando decisi di fermarmi nella mia Padova per creare qualcosa di utile ai giovani della mia zona. Direi che in pochi anni ci siamo allargati mica male accogliendo nel nostro gruppo persone da ogni regione italiana, isole comprese naturalmente. Frutto del vecchio e caro passaparola che ha trasmesso la nostra passione e l’entusiasmo di chi ha voluto conoscere il nostro progetto”.
Da quando lo sport disabili ha conquistato grande visibilità sembra che l’unico obiettivo di chi ne ne fa parte debba essere unicamente la Paralimpiade.
“In affetti questo è quello che sta passando ma non per chi come me ha i capelli bianchi e ha vissuto e vive ogni step di questo mondo meraviglioso che non è un mondo a parte. Premesso che non tutti gli atleti protagonisti alle Paralimpiadi vincono una medaglia ma non per questo chi non sale sul podio fatica di meno, non esiste un movimento di qualità senza attività di base. Obiettivo 3 è nato per mettere in condizione tre atleti di qualificarsi alle Paralimpiadi di Tokyo. Siamo sulla buona strada, vedremo se sarà così ma comunque vada è per noi importante sviluppare attenzione e supporto per chi ha nel mirino le Paralimpiadi come per chi comincia, chi vuole gareggiare in giro per l’Italia e chi vuole semplicemente fare sport all’aria aperta per star meglio e divertirsi, con la famiglia o con gli amici, trasmettendo positività a chiunque. Positività della quale chi si ritrova a dover riprendersi in mano la vita dopo un incidente o una malattia ha gran bisogno”.
Nella bella storia di Animl Sport-Obiettivo 3 è nata la bella favola di “Sclerobike”.
“Davvero una bella favola! In Anmil Sport avevamo già due ragazzi con la sclerosi nella squadra handbike. L’anno scorso, in occasione dei campionati italiani ad Abano Terme un altro ragazzo si è fatto classificare ma per correre in bici. Oggi il gruppo ha superato quota quindici atleti e per l’entusiasmo che sanno trasmettere sono certo che sia un numero destinato a salire e anche in fretta.
L’Italia è l’unico Paese al mondo che riconosce come paralimpica l’attività sportiva delle persone con sclerosi, una patologia con una bestia cattiva che non si vede: la stanchezza. Tutti noi speriamo che il riconoscimento diventi internazionale in tempi brevi, intanto, chiunque fosse interessato può senz’altro contattarci”.
Info: info@obiettivo3.com – segreteria.anmilsport@anmil.it