Prima è immobile di fianco al blocco di partenza come un cigno in riva al lago.
Poi raggiunge l’acqua e…Arianna Talamona si fa la sua bella finale dei 200 misti fissando il nuovo record italiano, manco fosse ad una manifestazione qualsiasi.
Invece Arianna è protagonista alle Paralimpiadi, dall’altra parte del mondo.
“In effetti faccio a fatica a capire dove sono capitata – risponde Arianna debordante di gioia – Le Paralimpiaidi sono così grandi e grosse da riempirti la mente e il fisico.
Qui è tutto più grande di ciò che avevo vissuto prima d’ora, sotto ogni punto di vista, dagli impianti agli avversari per non parlare dell’attenzione mediatica”.
Alle spalle di Arianna appare il responsabile tecnico della Polha Varese Max Tosin, componente dello staff del Ct Vernole. Scatta l’abbraccio ed un significativo: ”questa sua finale vale una medaglia d’oro!”. E se ne va.
Dove eravamo rimasti? Ah si, alle cose grandi. Tu ne hai fatta una bella grossa: prima finale paralimpica dei 200 misti, 6° posto, 3’16”97 nuovo record italiano.
“Eh si, l’ho combinata bella. Tutti questi occhi addosso mi hanno dato una bella carica.
E come se tutti mi dicessero che più in alto di questo non ce niente e quindi meritatelo!
E’ tutto davvero molto bello, niente è lasciato al caso, ogni aspetto è curato nei minimi particolari insomma, mi sento trattata da atleta vera come non mi era mai capitato prima. Bellissimo!”.
Hai rotto il ghiaccio (si fa per dire viste le temperature di Rio…) con i 100 dorso dove ti sei fermata in batteria. Nei 200 misti sei arrivata in finale. E adesso?
“E adesso devo restare sul pezzo perché già stasera ho la finale diretta dei 400 stile e domani le batterie dei 100 rana.
Il progetto AcquaRio coordinato dalla Polha e sostenuto dalla Banca Popolare di Milano e dal Comune di Milano sta generando tanta roba.
“L’attività con AcquaRio ed ogni raduno con la Nazionale mi hanno dato tantissimo.
Con Max e gli altri ragazzi siamo davvero un gruppo unito, una vera e propria famiglia. Daniela (Colonna Preti presidente della Polha Varese) sta facendo un lavoro grandioso per supportare il progetto che per noi è fondamentale. Ognuno di noi che sia tecnico, atleta o ogni altro componente del gruppo conosce e condivide l’impegno per nuotare a questi livelli. Non esistono sacrifici, delusioni o gioie del singolo. Ognuno di noi condivide gli stessi sogni, le stesse speranze, le stesse soddisfazioni. Spero che l’ attenzione e la considerazione di questi giorni nei nostri confronti rimanga tale anche quando torneremo a casa dove ci aspettano i problemi di sempre. Chiunque può faccia il suo per metterci nelle condizioni ideali di poter essere utili al nostro movimento in termini di promozione ed al nostro Paese in termini di prestigio e risultati. Siamo la Nazionale di nuoto più numerosa della storia delle Paralimpiadi. Non è un caso. E’ il frutto di tanto impegno e altrettanto lavoro che merita uguale considerazione”.
Eccoti la bacchetta magica. Prima cosa?
“Penso al domani. Spazi ideali dove accogliere i giovani in piscina, farli crescere bene come persone e come atleti perché ciò che non si impara da piccoli crescendo diventa difficile recuperarlo e non è mai la stessa cosa. Ma a proposito di miracoli fammi mandare un saluto a Daniela perché vedo sui social quanto sta soffrendo: voglio dirle di godersela serenamente come stiamo facendo noi qui. Sappiamo che ci vuole un mondo di bene e quando torneremo a casa avremo tutto il tempo di…”piangere di gioia” insieme”.
Oltre naturalmente alla tua famiglia, c’è anche una Malnate intera che ti segue.
“So anche questo e avrò il tempo di ringraziare tutti. L’unico temerario che mi ha seguito fin qui è il mio ragazzo, Roberto. L’ho già detto e lo ripeto: sotto ogni aspetto sto vivendo un sogno così meravigliosamente grande che, siatene certi, intendo far durare il più possibile”.