Giusy Versace saluta Rio: “Ho voglia di casa”

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“Le Paralimpiadi di Londra le ho viste in tv quando avevo deciso di smettere con l’atletica. A distanza di quattro anni sono qui a Rio e stasera festeggerò la mia partecipazione alle Paralimpiadi”.
Non è felice Giusy Versace al termine della batteria che la mette fuori dalla finale dei 100mt. Al tempo stesso si dice soddisfatta.
“Purtroppo nei 400mt calpestando in curva la riga della corsia ho fatto una sciocchezza che non mi era mai capitata prima – continua Giusy – inevitabile la squalifica. Peccato perché mi ero preparata bene e la quinta posizione era nelle mie potenzialità. Nei 200 ho centrato la finale dove ho realizzato un buon tempo nonostante non fossi in buone condizione fisiche. Oggi in questa batteria dei 100 ho deciso di correre senza pensieri, divertendomi. E’ una gara che quest’anno non ho praticamente preparato e quindi va bene così. Come ho sempre detto, una medaglia non mi farebbe una donna migliore. Sono felice di aver vissuto questa bellissima esperienza e adesso non vedo l’ora di tornare a casa per buttarmi a capofitto nei miei mille impegni”.
Com’è stata la tua Paralimpaide?
“Fantastica per la gente che ho incontrato, conosciuto o ritrovato. Al villaggio, con i ragazzi della vela, del tennis, del canottaggio, dell’equitazione, della scherma. Nomi noti come Bebe Vio e meno, insomma, l’atmsofera al villaggio che ho condiviso con la mia squadra è la cosa che più mi è piaciuta. Sono rimasta un po’ delusa dalla cornice di pubblico ma forse dipende dal fatto che in questi ultimi mesi mi sono sentita ripetere più volte da chi è stato a Londra di prepararmi ad isolarmi dal pubblico, a non farmi distrarre dal tifo e dalla coreografia. Sinceramente mi sono emozionata di più davanti alla tv seguendo le Paralimpiadi di Londra. Qui a Rio non ho provato particolare emozione. Oggettivamente la gente sugli spalti era poca e io devo dire di essermi emozionata di più partecipando ad altre competizioni internazionali”.
Il livello delle atlete?
“Molto alto e lo sapevo. Anche avendo ambizioni, vincendo e stabilendo più di un record nazionale io non ho fatto dell’atletica la mia professione. Ho fatto questo e molto altro. Qui invece chi vince è e deve essere un atleta a tempo pieno, cosa che io non ho mai voltuto fare.”
E adesso cosa farà la Versace?
“Adesso ho voglia di tornare a casa per ritrovare affetti e lavoro. Nei prossimi mesi vedrò cosa mi sento di fare. Non penso di continuare a gareggiare a questi livelli ma certamente non smetterò di correre anche perché voglio continuare a promuovere lo sport con la mia associazione ‘Disabili No Limits Onlus’.
E’ stato tutto molto bello ma ho molto altro di bello da fare”.