Eccoci!

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La mia mamma sorridente sul banco della sua scuola di Daverio e quindici anni dopo che alza la coppa sul campo di Giubiano dove si allenava il Varese di Liedholm, oggi casa del rugby varesino intitolata al mio amico Aldo Levi (per la cronaca alla destra della mia mamma c’è il portierone Riboni, il più forte della storia di Giubiano, con me in braccio, Luigi Zanzi, il mio papà e Agostino Pisani che in quel momento non sapevano che molto tempo dopo avrebbero avuto in comune molto più di una semplice amicizia. Seduti da sinistra il mitico Zago capostipite dell’Ottica Zago varesina, Guido Zanzi e il primo parrucchiere varesino della dive Alfredo Pellini, anche lui del 9 ottobre ma non del mio stesso anno, con in braccio il figlio Luca ex portiere del Varese diventato poi fuoriclasse del motto “crescete e moltiplicatevi”).
Ciao Mariangela, oggi ho la tua età di quando hai potuto solo sfiorare Marco e Marianna per salutarli, lasciandoli nelle mani di una mamma come te. Si lo so, tu la tua mamma l’hai persa ancora prima.
In vita tua di festa ne hai fatta ben poca. L’ultimo tuo compleanno l’hai festeggiato in ospedale, un mese e mezzo prima di vederti portar via la vita e tutto quello che in 55 anni hai vissuto ma soprattutto donato.
In ogni momento e in ogni scelta sento e ho sempre sentito la tua mano sulla mia spalla.
Vorrei dirti tante cose e abbracciarti anche solo un secondo ma non è possibile.
Quindi ti chiedo di immaginarmi con un fiore in mano per dirti grazie.
Arrivederci mamma.