A spasso con le dita…

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Avete mai sentito parlare di mostre per non vedenti? A Brescia nelocandina_brescia_def faranno una dal 30 novembre al 4 dicembre e io vado a trovarli! Ma non è tutto!
Ci sono tanti laboratori inclusivi e attività rivolte a bambini e adolescenti senza vista.
Ci avevo fatto una tesina sul finire delle scuole superiori: “l’arte vista dal cieco”, un pensiero futuristico, quasi megalomane per cui qualsiasi forma d’arte, anche quella figurativa, sia a disposizione di chi non vede, di quelle persone che, amando l’arte pur essendo nella condizione di cecità, non vogliono perdersene nemmeno una goccia e studiano, toccano e scoprono opere di ogni genere. D’altronde un’opera d’arte è l’espressione di una corrente artistica, di un periodo storico, di emozioni e influenze che condizionano la sensibilità dell’autore e quindi l’emotività dell’opera stessa.
Perché la vista dovrebbe ostacolare la possibilità di godere di tali espressioni culturali?
Ecco che nasce “A spasso con le dita”, una mostra di capolavori d’autore: artisti, scultori e architetti che hanno ideato e realizzato opere tattili fruibili da tutti. Contestualmente alla mostra ci sono diversi laboratori: costruzione delle alfabetiere braille, lettura al buio, e tante altre iniziative che pongono al centro l’arte e l’inclusione.
Il progetto che avrà luce presso il Palazzo Martinengo di Brescia, è frutto della collaborazione tra l’Associazione Nazionale Prociechi che porta avanti questa iniziativa da anni e la fondazione Enel Cuore che finanziava il progetto.
Finiti i finanziamenti non è finita la festa ed è sbucata bambini in braille, perché iniziative del genere sono troppo belle per lasciarle andare via così…
Essendo vivace lo spirito e grande il palazzo l’evento sarà arricchito da mostre fotografiche: Reportage emozionale: una serie di scatti che ritraggono persone non vedenti durante la propria vita quotidiana).
“Foto mai viste”: una collezione di scatti realizzati da Beatrice Filippini, bimba non vedente che immortala emozioni con la sua macchina fotografica, autrice anche di un libro che li raccoglie, che prende lo stesso nome della mostra.
E’ addirittura l’Inclusione che diventa una forma d’arte: a scuola, nelle attività ricreative e ludiche. Bambini In braille è proprio questo, un gruppo di genitori di bimbi non vedenti che ha raccolto il testimone del Comitato dei Genitori per l’Integrazione Scolastica di Brescia che, per mancanza di fondi, rischiava di estinguersi. Perché poi si parla di ponti da fare, muri da togliere. Ma fino a quando si pensa solamente a quelli coi mattoni e si sottovalutano quelli culturali, i fondi per queste realtà saranno sempre in discussione.
A Brescia si è deciso di non smettere di sognare e si mette a disposizione anima, cuore e vena creativa per permettere ai bimbi che dovranno cavarsela per tutta la vita al buio, di conoscere il mondo, saper fare, poter studiare e quindi, in ultima analisi, vivere la propria esistenza mettendo sul piatto le proprie capacità, abilità e competenze evitando di generare quel paradosso che ancora troppo spesso caratterizza la cultura sulla cecità per cui se una persona non vede “non ci arriva”.
Libri scolastici disponibili da gennaio, insegnanti di sostegno assenti e, quando presenti, che cambiano in continuazione creando assai difficoltosa la relazione di fiducia che sarebbe indispensabile per un ragazzino che vuole studiare. Preistoria? No, 2016.
Già uno ha la “sfiga” di non vedere, perché limitarlo ancora di più nel percorso di crescita e formazione? In questi casi la vita andrebbe semplificata: libri a disposizione prima dell’inizio dell’anno accademico e figure di riferimento vere, costanti e appassionate.
Utopia? Il Centro di Integrazione Scolastica per la Piena Realizzazione dei Ragazzi Non Vedenti è la risposta. Il centro è finanziato dal Comune e dalla Provincia di Brescia e ha la prerogativa di sostenere l’alunno con disabilità visiva nello svolgimento dei programmi ministeriali. Visto che il tempo extrascolastico è parimenti importante ecco Bambini in Braille: corsi di cucina per bimbi e adolescenti, laboratori di teatro, canto, musica.
La cosa strabiliante è che si tratta di attività inclusive, aperte a tutti: insegnanti preparati sull’argomento, copioni e testi delle canzoni in braille, ecc.
Perché l’inclusione sia contagiosa è necessario aprirsi al mondo circostante.
Ecco perché Bambini in Braille ha un altro nobile intento: Educazione alla Cittadinanza Attiva e Responsabile ed Educazione alla Diversità. “A spasso con le dita” è l’espressione di tale intento:   programmi aperti al pubblico per sensibilizzare e gridare al mondo che la diversità porta ricchezza; ogni persona merita di essere valorizzata al massimo delle proprie potenzialità e soprattutto possiede una dignità personale verso la quale portare rispetto.
Per questo Bambini in braille non è un’associazione di categoria, si promuove l’integrazione a 360 gradi e le prime famiglie che apprezzano sono quelle con figli normodotati.
I bambini imparano ad accettare molto presto gli amichetti con qualche diversità apparente, basta metterli in condizione di poterlo sperimentare, basta far loro vivere la quotidianità insieme, senza dividere con ideologie più salde di mattoni.
Info: cell. 320 0664425 – www.aspassoconledita.prociechi.it