Un Granello di buon senso

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In una piazza come in un teatro, in un cortile come in una scuola, il verbo della Cooperativa Il Granello di Cislago vola basso per intercettare ogni fascia d’età, coinvolgendo chiunque inviti i suoi operatori che insieme ai suoi ospiti raccontano e insegnano inclusione e integrazione. In realtà sul palco e giù dal palco c’è in scena la vita. Una vita che sempre più realtà chiedono ai “granellini” di raccontare.
“La nostra presenza nelle scuole è diventata ormai consuetudine – spiega il direttore del Granello Luca Landolfi – Veniamo coinvolti in occasioni di iniziative a tema e più spesso grazie al passaparola o alla conoscenza diretta del singolo dirigente scolastico o del singolo docente. Siamo reduci da una bellissima mattinata nella Scuola Media di Caronno Pertusella dove il nostro Pinocchio ha divertito e fatto pensare. Una sorta di anteprima del nostro musical “Grease Land”, un mondo che brilla, che andrà in scena venerdì 24 febbraio sempre a Caronno, al CineTeatro di Via Adua”.
Visto che siamo a Scuola con la esse maiuscola ci restiamo.
Com’è il vostro rapporto con la Scuola.

“Per quanto riguarda il nostro territorio direi molto buono. Per tutti noi incontrare bambini e ragazzi è l’attività più importante relativamente all’interazione sociale. Anche se si tratta di momenti piuttosto brevi, è un faccia a faccia molto forte con un impatto completamente diverso dalla situazione teatrale. La prima cosa che si percepisce in questi incontri è l’esigenza dei ragazzi di abbattere barriere di cui hanno solo sentito parlare.
Ostacoli che li riducono a vittime del non sapere e del non conoscere perché hanno l’effetto di allontanarli dalla conoscenza dell’altro. Ostacoli che i ragazzi sono in grado di abbattere senza fatica”.
In ambito sportivo agli istruttori viene sempre più spesso chiesto di allenare anche genitori e addetti ai lavori.
“Lo stesso vale per noi. Non a caso al Granello ha preso il via il progetto Spazio in…Famiglia che da subito ha avuto un riscontro importante”.
La giornata in Cooperativa, mai uguale, mai calma piatta, il musical Grease Land itinerante, gli incontri nelle scuole e molto altro.
Tenendo conto della società in cui viviamo, come si può tener botta ai momenti di gioia ma ad altrettanti di frustrazione?
“Si i momenti di frustrazione non mancano ma sinceramente non so come tener botta e tanto meno se li supero senza scorie. Per quanto mi riguarda vivo di doppia sensazione.
Nei giorni buoni mi sento alla guida di un’armata inarrestabile e invincibile.
Nei giorni no ritorna la domanda di sempre: ma perché si fa sempre così tanta fatica?
Una fatica che non ha ragione di esistere in quanto inutile e dannosa per il bene comune che invece è il nostro pane quotidiano”.
Guardando indietro nel tempo. Un giovane intellettivo veniva isolato, più spesso tolto, dal mondo “dei normali”, rinchiuso. Un percorso con poche speranze di essere a doppio senso. Oggi non è più così ma un “granellino” cosa trova nel momento in cui si riaffaccia sulla porta del mondo “dei normali” per dire:
ehi, ci sono anch’io!

“Domanda tosta! La realtà e l’esperienza maturata in questi ultimi anni mi porta a dire, amaramente, che in un certo senso Il Granello li mette in pericolo. Il nostro lavoro, la nostra passione, se non sono supportati dalla famiglia e dal tessuto sociale corre costantemente il rischio di non risultare un’azione protettiva. Noi tutti li vediamo uscire carichi a pallettoni, consci delle proprie capacità, volontà, passioni, ritrovandosi in mondo che per ignoranza, paura, scarsa volontà o mancanza di tempo non è capace di accoglierli. Così rischiano di avere aspettative, da se e dagli altri, che la nostra società non in grado di soddisfare e questo fa male. Un male profondo perché quando il mondo, che scoprono o ritrovano, non è capace di camminare al loro passo trova più comodo schiacciarli”.
Da operatore sul campo come vedi il rapporto con Enti e Istituzioni zeppo di numeri, convenzioni, prese in carico, ecc.. Sembrate l’unica barriera a difesa dei contenuti.
“Mah, devo dire che sul nascere questo lessico mi ha fatto un po’ paura ma poi c’ho fatto l’abitudine anzi, mi sono convinto che se ogni componente fa la sua parte anche gli aspetti amministrativi e quindi economici sono una risorsa che ti indicano con chiarezza ciò che si può o non si può fare. Se gestita bene la burocrazia diventa uno strumento per lavorare meglio e semplifica il lavoro di chi ti deve controllare. Quello che invece mi preoccupa seriamente è la situazione economica delle famiglie con la quale dobbiamo fare i conti ogni giorno, per far fronte alla quale, al di là della burocrazia, dobbiamo necessariamente ricorrere al buon senso”.