Freerider Sport Events è amicizia

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E’ stata una festa lunga tre giorni la tappa conclusiva dello Ski Tour organizzato dall’associazione varesina Freerider Sport Events che insegna lo sci da seduti alle persone con disabilità. “Madonna di Campiglio è casa nostra – aveva detto all’arrivo della carovana nello splendido Hotel Bertelli il coordinatore tecnico Nicola Busata (nella foto a sinistra)
Qui siamo accolti e coccolati non solo in occasione dello ski tour ma anche quando Marco Masè con il suo staff e l’Azienda per il Turismo avrebbero molto altro da pensare come in occasione della Coppa del Mondo. Chiudiamo la nostra stagione n.15 in modo fantastico, in linea con tutte le altre tappe che già alla presentazione del calendario nel novembre scorso al MultiSala Impero di Varese erano in gran parte sold out. Per come e per quanto è cresciuta la nostra attività se facessi i nomi di tutti coloro che hanno condiviso con noi la macchina organizzativa dimenticherei senz’altro qualcuno.
Quando raccontiamo la nostra storia ricorre sempre la parola ‘amicizia’.
E’ il collante che permette ad ognuno di noi di fare la sua parte superando ogni difficoltà e anche i momenti di stanchezza che, da volontari quali siamo, in un calendario così necessariamente fitto non mancano.
Penso alla settimana trascorsa a Roccaraso, nel momento peggiore per quella regione e non solo, dove abbiamo dovuto fare forzatamente a meno della presenza dei nostri fedeli amici del Centro Addestramento Alpino di Moena della Polizia di Stato che al pari di ogni altro componente delle forze dell’ordine erano tutti concentrati al fianco delle popolazioni colpite dal terremoto. Eppure, il passaparola che ha preceduto il nostro arrivo a Roccaraso ha generato tanta disponibilità dai Maestri locali gratificata da una partecipazione doppiamente significativa ad entrambe le tappe programmate a ‘casa’ del nostro Pietro Trozzi e della sua Associazione Sci Handicap Abruzzo”.
Se il numero dei “Ragazzi della Neve” è in continua crescita quello dei partner e degli sponsor non è da meno. Tanto che alla festa di sabato sera all’Hotel Bertelli si è parlato per la prima volta dell’ipotesi “Pool di aziende”.
“M’è venuto spontaneo pensare ad un pool di aziende trovando sempre più presenti al nostro fianco amici e sostenitori, varesini e non solo. Le fondamenta del nostro sviluppo sono opera della Teleflex che ha sposato il nostro progetto fin dall’inizio e nel modo migliore: un passo alla volta, ponendoci obiettivi sempre più ambiziosi ma soprattutto utili. Il metterci continuamente alla prova è lo stimolo più importante per noi che in questi anni abbiamo organizzato tappe dove nessuno prima aveva pensato di portare persone con disabilità e dove nessuno dopo di noi le ha portate. Non molti anni fa l’uscita sulla neve delle persone con disabilità veniva confinata in istituti o case famiglia. Da subito il nostro obiettivo è stato quello di andare a farci conoscere nelle località più prestigiose, in alberghi e impianti di risalita che volevamo diventassero accessibili, non solo per disabili, nel significato più ampio. Come dice in una sua canzone il campione paralimpico e nostro dimostratore seduto Luca Maraffio: ‘chi vive in carrozzina come me non deve fermarsi ma rompere le scatole intorno a se’. Più che un obiettivo una sfida.
Grazie alla Teleflex siamo partiti dalle Unità Spinali di tutta Italia dove all’inizio dovevamo bussare, con molta pazienza, mentre oggi siamo richiesti, invitati, addirittura seguiti sulla neve da fisioterapisti e medici che vogliono vivere di persona ciò che significa, al di là del monosci, una tre giorni con noi. Un crescendo di visite e qualità dell’attività arrivato a generare una partnership importante come quella con il Centro Addestramento Alpino della Polizia di Stato con il quale abbiamo scritto il protocollo adottato sull’intero territorio nazionale in tema di assistenza e sicurezza delle persone con disabilità sulla neve. Collaborazioni e rapporti sfociati sempre nell’unica parola di chi abbiamo già parlato: amicizia”.
Per la Freerider ed i suoi infaticabili “uomini vestiti d’arancio” il tempo di tirare il fiato non sarà lunghissimo visto che è già in embrione la nuova edizione del “Summer Camp” dell’Associazione Spina Bifida Italia confermato anche quest’anno a Varese grazie anche al contributo della Varese Sport Commission, con sede all’Hotel Sunset di Gavirate, nella seconda metà di luglio. Ma i numeri e le emozioni della 15a edizione dello Ski Tour meritano ancora spazio e tempo. Oltre naturalmente allo staff del presidente Giulio Broggini composto dal braccio destro di Nicola Busata, Paolo Panzarasa e con lui Pino Mucci, Davide Fumagalli, Mauro Carabelli, Alessandro Balen, Roberto Rossini, Marco CarabelliIlenia Dieci Fabrizio Tenconi, con i dimostratori seduti Paolo Tontodonati, Pietro Trozzi, Gianni Garbin, Paolo Mazzacane, Luca Maraffio e Matteo Sacchi, la carovana Freerider Sport Events ha ormai stabilmente a bordo l’Associazione Spina Bifida Italia, l’Associazione Sci Handicap Abruzzo, Gruppo Sportivo Unità Spinale Firenze, Bormio Ski, Gruppo Musicale Doubleface, Alta Val Sabbia Sport Hand, Scuola Sci Nord Ovest, Tessier, Sci Club Gallarate Nord e Sci Club Jerago, con il supporto del Team Teleflex 4 Active Living, Caporali Sport, Crs Sinergie, Ats Insubria, Spm, Ariete e Volkswagen Mobility.
I ragazzi della neve sono diventati grandi spostando limiti e conquistando spazi. Su ogni gratificazione e riconoscimento c’è la dichiarazione dell’ingegnere responsabile degli impianti di risalita di Bormio, Pasquale Canclini (nella foto a destra):”Grazie alla Freerider e alle centinaia di ragazzi che ci ha portato, noi addetti ai lavori abbiamo eliminato barriere strutturali e culturali che senza di loro non avremmo mai pensato di avere”.