Nata per diventare una festa che aggrega, include e insegna, la manifestazione “Giochi senza barriere”, settima edizione, seconda allo Stadio dei Marmi di Roma, è stata tutto questo. A vincere sono stati i più piccoli e con loro tanti genitori che hanno risposto alla chiamata di art4sport anzi, che hanno chiamato loro art4sport per condividere una sera che vale tanto. Art4Sport è una famiglia che cresce. All’inizio erano solo Ruggero e Teresa Vio in cerca della vita migliore possibile per la loro secondogenita Beatrice, ormai diventata “Universal Bebe”. Ma alla casa di Mogliano Veneto hanno bussato in tanti proprio come un tempo fecero i genitori di Bebe. Si parla di bambini amputati ma anche questa è una definizione ormai superata perché art4sport è oggi un collettore e punto informativo per ogni disabilità. Lo è diventato nel corso degli anni e ancor più martedì sul prato e sul palco dello Stadio dei marmi con Gabriele ed Efrem che hanno concluso a braccia alzate una serata condotta a più voci dal Trio Medusa con Danilo di Fiumicino by Radi Deejay e dai coniugi Vio, aperta dalla magia di Simona Atzori, accesa dall’entusiamo delle squadre e dei loro capitani campioni e artisti, toccata al cuore dallo splendido racconto con la sabbia di Nadia Pretto che ha descritto meglio di ogni altra parola il buio improvviso e poi l’arcobaleno in casa Vio. Mamme, papà, bambini che ricevono e imparano quanto sono capaci di dare senza fermarsi al “senza” per valorizzare il “con”.
Dal 2009 art4sport ha seminato tanto, molto più di quanto ha ricevuto in termini di considerazione. L’onda Bebe ha dato la svolta utile a mantenere impegno ed entusiasmo per mettere ogni bambino amputato nella condizione di ripercorrere la strada che ad oggi Bebe, Emanuele Lambertini e Veronica Plebani hanno già colorato d’azzurro diventando protagonisti alla Paralimpiadi.
Cresce il numero dei giovanissimi ambasciatori dell’art4sport Team e cresce la qualità di un gruppo animato dai volontari arrivati a Roma da ogni parte d’Italia per affiancarsi allo zoccolo duro degli amici di sempre di Mogliano Veneto e alla squadra tecnico logistica capitanata da Massimo Plebani.
Un gruppo capace di fare squadra e in grado di guidare senza sbandare la sempre più imponente e complessa macchina organizzativa.
Anche il pubblico in tribuna è cresciuto al pari di quelle carrozzine che quasi con timore sono arrivate anche solo per dare uno sguardo da lontano, tra una statua e l’altra, per vedere l’effetto che fa. Un bell’effetto, sbocciato nel cuore del Veneto che sta contagiando il mondo ai livelli più alti senza dimenticarsi dove, perché e come tutto è iniziato. Una memoria ricca di volontà, amicizia e giochi, senza barriere.