venerdì, Ottobre 31, 2025
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Presa dopo presa, passo dopo passo…

Dopo  aver portato la “Barbie Climber” Alessia Refolo sull’acqua, non potevo rifiutare il passaggio inverso.
Quindi, viste le  diverse sollecitazioni da parte sua, ho deciso di farmi convincere e provare questa esperienza.
Faccio sport praticamente da quando sono nato e ne ho provati di ogni.
In questo caso avevo alcune perplessità dato che si tratta di una disciplina di fatica e agilità sottraendo al mio allenamento sull’acqua un’intera giornata.
Alessia sa farsi voler bene e quindi, anche il 23 luglio, è riuscita a trovare un amico che si prendesse la briga di portare ben due ciechi sulla roccia.
Eccoci allora in auto con Andrea, un profondo conoscitore della montagna e un amante spassionato dell’arrampicata.
Io parto subito con le mie domande per rassicurarmi:
“Ma la corda è resistente? I moschettoni sono nuovi?” E via dicendo.
Devo ammettere che avevo un po’ di paura: timore dell’ignoto soprattutto.
Ma quando capita di affidarsi alle persone giuste è anche bello sfidarle queste paure per crescere e provare esperienze nuove. Alessia mi aveva rassicurato, Andrea sembrava uno a posto quindi: perché non farlo?
Oltretutto abbiamo avuto anche due super aiutanti e compagne di avventura: Lidia e Laura. Sono state indispensabili perché, come potrete facilmente intuire, gestire e dare indicazioni a due persone che non vedono in zone non proprio confortevoli, non è così scontato.
Finalmente sono ai piedi della mia prima parete: allaccio l’imbrago, calzo le scarpette e si parte!
La sensazione è stata simile a quando vado con gli amici a tuffarmi dagli scogli:
“metti il piede lì, occhio che c’è uno spuntone.”
La differenza è che qui a un certo punto si sale, bisogna appunto arrampicare!
Mani e piedi ben saldi, ogni punto del mio corpo a contatto con la roccia poteva farmi andare avanti. Inizio a sudare, a essere stanco e sento da sotto che Andrea ancora dà indicazioni quindi non sono arrivato alla fine.
Sono dentro un piccolo-grande dialogo con me stesso: continuo o mi fermo? Sto calmo o mi agito.
Poi ho tanti alibi perché sono un principiante, nonostante questo me la gioco e riesco a fare ben tre vie.
Sulla quarta ho mollato il colpo quasi subito ma non finisce qui!
Ho fatto bene ad ascoltare Alessia; è stata una supern giornata e ho scoperto uno sport bellissico che mi ha dato l’occasione di confrontarmi con me stesso in un contesto completamente differente da quello sull’acqua.
Non sono mancate le sbucciature alle ginocchia e il contatto quasi viscerale con la natura; è stata molto forte l’idea di sfidare me stesso:  presa dopo presa, passo dopo passo!
Roberto Bof
Roberto Bof
Vivo in un circo ma non sono un pagliaccio
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