La mostra fotografica “Più di mille parole” è il frutto di un lavoro di squadra andato
ben oltre il lavoro. Promossa dal “Pio Istituto dei sordi” di Milano, diretto dal varesino Stefano Cattaneo, aperta fino al 12 gennaio, già nel giorno della sua inaugurazione
ha emozionato e commosso chi è entrato nella splendida location di “Casa della memoria” dove le immagini accolgono e raccontano una storia arrivata al suo 170° compleanno.
“L’idea della mostra – racconta Silvia Marcante, al fianco di Sara Meroni, entrambe delle società Rataplan – è nata circa un anno fa dal desiderio del Pio istituto dei Sordi di Milano di collocarla a chiusura delle iniziative organizzate per celebrare 170 anni di impegno rivolto alle persone sorde. Volutamente nel cuore di Milano e in un ambiente altamente simbolico ‘Casa della memoria’.
Con Luca Des Dorides, Francesca Di Meo e l’allestimento di Gianni Moretti abbiamo voluto raccontare quanto la storia dell’Istituto, quest’ultimo chiaramente precursore rispetto allo Stato, purtroppo poco conosciuta anche nella stessa Milano, sia stata importante per le persone sorde, soprattutto per i giovani, dal punto di vista educativo e sociale”.
Grazie alla vostra ricerca, la mostra intesa come “chiusura” dona invece la sensazione di aprire nuovi orizzonti.
“Esatto – conferma Sara Meroni – Non a caso nel percorso creato da Gianni Moretti con le immagini dell’archivio del Pio Istituto, di cui fanno parte le nostre foto marker per la realtà aumentata, l’ultima immagine parla proprio di orizzonti: bambini che guardano il mare.
Bambini che per la prima volta grazie al Pio Istituto vissero esperienze e viaggi praticamente impossibili in quegli anni per gran parte delle famiglie italiane”.
Voi personalmente cosa avete scoperto in questo percorso?
“Un mondo! – risposta in coro – In passato abbiamo già realizzato progetti con il Pio Istituto dei Sordi di Torino ma qui siamo entrate nel cuore di una storia famigliare.
Abbiamo scoperto una comunità con una identità molto forte, una storia importante composta da tante storie personali fino ad oggi inespresse, che grazie a diverse modalità di linguaggio hanno molte possibilità di comunicare, attraverso le espressioni del viso, i segni, la parola. Inoltre, grazie alla tecnologia attuale, analogica e digitale, la mostra indica come creare delle opportunità di racconto e narrazione.
Qui abbiamo un libro, fotografie, la realtà aumentata, una applicazione ed una istallazione artistica che crea emozione e empatia in cui tutti noi abbiamo la possibilità di riconoscerci. Personalmente – sottolinea Sara Meroni – è stato emozionante vedere i miei genitori ritrovare in alcune foto la loro storia. Il parlare a chiunque di queste foto è meraviglioso a prescindere dall’aver vissuto o meno la realtà del Pio Istituto”.
“Più di mille parole” si adatta anche alla determinazione del Pio Istituto di difendere e alimentare il proprio impegno nel comunicare bene, meglio, a tutti”.
“E così deve essere! – risponde Silvia Marcante – Questo è un patrimonio di tutti noi e assolutamente da preservare. Il lavoro di ricerca e digitalizzazione che sta svolgendo il Pio Istituto dei Sordi di Milano con il suo archivio storico è fondamentale. Restano tantissime storie da raccontare, oltre a persone anziane che sarebbe privilegio per chiunque poter ascoltare”.
La mostra “Più di mille parole” è allestita a “Casa della memoria” in Via Confalonieri 14 a Milano, aperta tutti i giorni, lunedì escluso, dalle 10.30 alle 18.00
Facebook: @pioistitutodeisordi
Instagram: @pio_istituto_dei–sordi
You Tube: @pioistitutodeisordimilano3182