Qualcosa che resta ma non è solo qualcosa

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Sono le cose che restano. Sono quei segni che ti rimettono a posto quando lasci la situazione ideale per tornare nella normalità che non ti piace.
Nicola insegna a sciare a chi non può più o non potrebbe mai imparare in piedi.
Nicola di storie ne ha conosciute tante e ne conosce di nuove ogni volta che carica il furgone e riparte per gli stessi posti dove da bambino il suo papà lo portava per imparare
a sciare, gli stessi posti dove poi è tornato e ritornato per insegnare.
Giovane, padrone di se stesso e del mondo intero, scherzando con il suo papà che sa solo lui cosa ha speso per alimentare e sostenere la passione del figlio.
Soldi spesi bene perchè Nicola impara insegnando e insegna imparando.
Chi da seduto lo vede volare via sulla neve lo pensa lontano e senza pensieri.
Ma quando si è padrone di se stessi gli sci restano un mezzo sotto i piedi comandato dalla testa.
Veloce quando si vuole volare, lento quando si vuol guardare, fermo quando si vuole ascoltare. E’ guardando e ascoltando che Nicola ha trovato nuovi amici seduti che hanno trovato in lui un amico o anche solo un gancio per risalire gli impianti.
Senza sconti o scociatoie. Approcci ogni volta diversi, storie ogni volta diverse, risultati
e ambizioni ogni volta diversi. Un saliscendi di emozioni e delusioni, scontri e abbracci.
Ogni volta che Nicola ha pensato di aver vissuto tutto si ritrova abbracciato da una sorpresa. Ogni volta convinto di aver ascoltato tutto si ritrova fermo ad ascoltare.
Ogni volta che accoglie un bambino che la vita vorrebbe seduto sa di aiutarlo a scrivere una storia nuova ricca di sorprese che diventano emozioni indelebili come il sorriso di chi nemmeno immagina quanto un sorriso valga più dell’infinita gratitudine.
Già tutto visto, vissuto, sentito, ascoltato, Nicola lo pensa anche quando incontra Giacomo che in pochi giorni fa suo il monosci imparando a sciare insegnando molto altro, anche solo con i sorrisi che regala alla sua mamma là in fondo alla pista, con gli occhi lucidi e con il cuore che le scoppia di gioia.
Già tutto visto, vissuto, sentito, ascoltato, Nicola l’ha pensato salutando Giacomo con l’ennesimo abbraccio di quelli che restano. Il giorno dopo, Nicola e Giacomo, ognuno a casa propria, lavorando o studiando, con la compagna o con la mamma, con pensieri e sogni, difendono lo spazio nella mente e nel cuore per quei momenti insieme.
E quando Nicola si avvicina a ricadere nel già tutto visto, vissuto, sentito, ascoltato, un messaggio di Giacomo lo riporta alla realtà vera che non è quella di tutti i giorni perchè
è legata a qualcosa che resta.
Il messaggio è solo una foto che non è “solo”.
Giacomo non aggiunge parole perchè non servono.
E’ tutto nell’imagine del suo grazie fatto con le sue mani.
Qualcosa che resta ma non è solo “qualcosa”.