Summer Camp ASBI 2018 nessun addio solo arrivederci

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Non è stato presentato perché è nato e cresciuto autoalimentandosi di passaparola. L’edizione 2018 del Summer Camp proposto dall’Associazione Spina Bifida Italia ha scelto ancora una volta la provincia di Varese, accolto da sempre più amici e realtà, distribuendo beni preziosi quali cultura, collaborazione, condivisione, inclusione, autonomia e sport. La macchina organizzativa è targata Varese ed è guidata dall’Associazione Freerider Sport Events conosciuta in Italia e in Europa perchè da 17 anni insegna lo sci da seduti alle persone con disabilità. Carburante indispensabile lo staff Teleflex For Active Living, la collaborazione con il corso di Laurea Infermieristica dell’Università degli Studi dell’Insubria, Varese Sport Commission della Camera di Commercio di Varese, Golf Club Varese, Tennis Oratorio Voltorre, Aero Club Adele Orsi, Pro Loco Gavirate, Canottieri Gavirate e Sestero. Prim’attori al fianco dei 22 giovani con spina bifida provenienti da Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Sicilia, Marche, Lazio e Puglia, professionisti e volontari autori del ricco menù composto da risveglio muscolare, golf, volo a vela, canottaggio, tennis, handbike, con la novità del laboratorio didattico curato dal Maestro Davide Stecca, fondatore e presidente di “Ritmo Corpo Voce Emozione”, mirato allo sviluppo delle capacità cognitive attraverso la musica.
Un valore aggiunto alla velocità di crescita del Summer Camp Asbi è stato il contributo di Gianni Conte che ha messo a disposizione i suoi Triride subito apprezzati soprattutto dai più piccoli che mai prima d’ora hanno avuto la possibilità di spostarsi con rapidità e senza disagio, ad esempio dall’ Hotel Sunset al Lido di Gavirate alla vicina pista ciclabile intorno al Lago di Varese dove anche quest’anno non è mancata la tappa al pontile di Biandronno per salire sul battello di Navigare in Lombardia facendo rotta sul vicino Isolino Virginia, bene ambientale patrocinato dall’Unesco, per un genuino quanto salutare pranzo alla Tana dell’Isolino.
“E’ difficile raccontare tutto quello che si vive in questa settimana per la quale è necessario l’impegno di un anno intero dove al camp estivo si aggiungono i due camp invernali sempre in collaborazione con Freerider e Teleflex – le parole della presidente dell’Asbi Maria Cristina Dieci – Ogni Camp è sempre diverso dal precedente perchè ogni volta nuovi incontri e nuove realtà aprono nuove porte utili ai nostri ragazzi per crescere conquistando spazi e opportunità. Da questo punto di vista e non solo abbiamo trovato a Gavirate e in provincia di Varese l’ambiente ideale per ogni nostra proposta e per i nostri sogni che strada facendo siamo riusciti a realizzare”.
L’età dei partecipanti ai vostri Camp è sempre più bassa, come a sottolineare il vostro motto “Ho ali per volare”.
“La fame di conoscenza e informazioni al pari di quella di esperienze altrui non hanno età ma da genitore di una ragazza con spina bifida non voglio che altri genitori si ritrovino nella condizione che ben conosco di sbattere la testa ovunque in cerca di una qualsiasi risposta o sostegno. Da quando è nata mia figlia molto è cambiato e in meglio, motivo in più per rivolgersi con sempre più attenzione alla fascia d’età più giovane per prevenire e curare anche in termini di crescita personale e cultura”.
Se per genitori e partecipanti il primo giorno di un Camp Asbi è sempre carico di dubbi, paure e speranze, il momento del congedo è senz’altro quello più triste, quello dove ogni singolo protagonista ha la sensazione di perdere qualcosa di irrinunciabile e irripetibile.
In primis la magia di aver condiviso una settimana lontani da casa senza rete e senza sconti, insieme a persone capaci di far squadra per vincere la partita dell’attenzione per gli altri. C’è chi è venuto solo un giorno “per vedere l’effetto che fa” dispiaciuto di non esser tra quelli che hanno detto “vengo anch’io”. C’è chi riabbraccia i genitori felice anche solo di sapere che oltre a mamma e papà ci sono altre persone capaci di ascoltare e capire.
Chi torna alla sua quotidianità di studente e praticante infermiere, fisioterapista, impiegata, giornalista, medico, imprenditore, logopedista, ingegnere, tecnico informatico, insegnante di musica, maestra di danza classica, operaio e altro con la consapevolezza di essere più…tutto.