Basket Gs Ens Varese: un passaparola che cresce avvolto nel tricolore

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Un’idea diventata realtà grazie alla volontà di pochi. La realizzazione di un sogno di tanti rimasto tale per tanto tempo. Un’idea generata nella città con la squadra di pallacanestro famosa in mezzo mondo per la sua storia e i suoi trofei.
“La nostra squadra è nata a fine novembre 2014 – racconta il capitano del Gs Ens Varese basket Cristian Gnodi – Lo spunto nacque due mesi prima quando venni  convocato per un raduno nazionale di basket sordi. Una novità che fino a quel momento nemmeno immaginavo. In quell’occasione ho incontrato e conosciuto ragazzi con la mia stessa passione raccogliendo informazioni sul campionato italiano che non si disputava da due anni per la scarsità del numero di squadre. E’ lì che ho fatto partire il passaparola per formare una squadra a Varese. Prima rivolgendomi a ragazzi che già conoscevo, poi allargando il giro contattando giocatori che sapevo liberi. L’esordio ufficiale è stato nel giugno 2015 quando con l’altrettanto squadra nuova di Fabriano e la veterana plurititolata Pesaro resuscitammo il torneo valido per il titolo di campione d’Italia”.
Prima difficoltà tra le altre quella di una squadra con ragazzi varesini.
Perché secondo te?

“Non si tratta solo di un nostro problema. La difficoltà è a livello nazionale. Nella mia squadra i varesini siamo solo io e Mauro Dori. Gli altri giocatori arrivano da Milano, Biella, Pavia, Bologna, Roma, Caserta e Trieste. Anche le altre società non riescono a formare i giocatori ‘indigeni’. Fabriano non ha giocatori di quella zona. Pesaro ne ha solo tre.
Certo sarebbe bello avere qualche varesino in più. Ci abbiamo provato, non abbiamo smesso di provarci ma al momento la realtà è questa. Forse perchè il nostro movimento è ancora poco conosciuto, forse le famiglie e i ragazzi hanno ancora oggi paura di esporsi ma i forse e i ma servono a poco. Dopo la nostra prima volta in una coppa europea, ho lanciato  un appello tramite una pagina famosa di Facebook e in un attimo si sono presentati quattro giocatori (due di Caserta, uno di Trieste e uno di Milano). Un segno incoraggiante ma ovviamente non basta, per noi e tanto meno per il movimento. Serve molto, molto di più”.
In poco tempo siete comunque arrivati al titolo tricolore addirittura organizzando il torneo valido per lo scudetto. Chi vi ha aiutato?
“Nel 2016 abbiamo organizzato la Coppa Italia a Somma Lombardo con risorse recuperate esclusivamente tra noi  e grazie all’amministrazione comunale che ci ha messo a disposizione il palazzetto gratuitamente. In quella occasione abbiamo iniziato la collaborazione con Katodika che nel 2017 è stata al nostro fianco nell’organizzare, sempre a Somma Lombardo, il Campionato Italiano. Un doppio impegno premiato dalla vittoria dello scudetto che abbiamo festeggiato in un palazzetto strapieno di gente e di gioia.
Con lo scudetto sul petto avete avete avuto la possibilità di giocare la Coppa Europa. Grande soddisfazione ma più problemi. In primis il budget?
“L’Europa è stato un altro un bellissimo sogno realizzato. Siamo andati in Polonia e abbiamo avuto la possibilità di misurarci con squadre esperte e di ottimo livello. Alla fine siamo tornati con un più che onorevole 5° posto con un pizzico di rammarico per una sconfitta con i padroni di casa nel giorne eliminatorio subita nel tempo supplementare.
Più che un problema di budget noi abbiamo il problema del budget. Per il viaggio in Polonia ci siamo inventati di tutto provando anche la strada del crowdfunding, a dir la verità nemmeno troppo fiduciosi. Invece siamo stati sorpresi da un riscontro al di là di ogni più rosea previsione che ci ha permesso di coprire i costi. Il problema resta e come per il reclutamento di nuovi giocatori non ci fermiamo, continuiamo a cercare ogni sporaglio ”.
La crescita della squadra impone anche la crescita della società. Qual è la priorità in questo senso? 
“E’ vero, stiamo crescendo molto e dobbiamo necessariamente strutturaci perchè da soli non ce la possiamo fare. Essendo sordi l’unico nostro mezzo di comunicazione è l’email. Metodo alla portata di tutti ma, soprattutto se rivolto alle aziende per richiedere un incontro o la possibilità di una sponsorizzazione scarsamente considerato. Personalmente mi sono convinto che la nostra priorità sia trovare un dirigente o comunque una persona, chiaramente un volontario, magari appassionato di basket, magari già pratico di marketing, che voglia darci una mano, un metodo insomma, una spinta in più anche con iniziative ed eventi mirati a farci conoscere, crescere, arrivando sempre più lontano”.
Quali sono gli appuntamenti del Gs Ens basket in Italia, in Europa e in Nazionale?
“A settembre ci sarà la Coppa Italia a Bologna e vogliamo vincerla per metterla nella nostra bacheca insieme allo scudetto. Sarebbe bello fare uno sgambetto a Pesaro e interrompere il suo dominio stile ‘Juve’ visto che si porta a casa la Coppa da 5 anni. Nelle nostre intenzioni c’è quella di candidarci ad ospitare la Coppa Italia 2019 potendo contare sulla proposta di collaborazione di una società di pallacanestro varesina. Nello stesso anno sono in programma i mondiali, dove conto di vedere vestiti d’azzurro più varesini possibile, e naturalmente il campionato, probabilmente a Latina, dove ci presenteremo determinati a difendere quanto abbiamo conquistato con impegno e non pochi sacrifici”.
Chi volesse far squadra con voi in campo o fuori?
“Porte aperte! Chiunque fosse interessato o anche solo per curiosità può inviarmi messaggi al 340 8706560 o all’indirizzo email gsensvarese@fssi.it“.
Quello della squadra di basket del Gruppo Sportivo Ens di Varese non è un sos o un appello ma un semplice rilancio di un passaparola iniziato nel 2014 e che in soli quattro anni ha permesso ai biancorossi di arrivare sul gradino più alto del podio. Le difficoltà restano quelle di sempre che accomunano ogni realtà minore per risorse e spazi ma non certo per impegno e passione.
Storie come queste la Varese più bella può raccontarne tante, può vantarne tante.
Storie da conoscere perchè utili a tutti e per farle arrivare sempre in più case e sempre più lontano. Nella Varese più bella un obiettivo pari al pane quotidiano.
Nella foto in basso da sinistra: Michele Muggiani (Milano), Thomas Spadoni (Bologna), Pietro Abbiati (Pavia), Cristian Gnodi (Varese), Stefano Boiocchi (Crema), Mauro Dori (Varese). In alto da destra: Giovanni Sapio (Caserta), Christian Accorsi (Bologna), Nicolas Sellari (Biella), Ezio Ricci (Novi Ligure), Michele Marengo (Trieste), Alessandro Ronchi (Milano). Coach Ignazio Somma. Dirigenti accompagnatori: Christian Ciotti e Francesca Faroni. Altri giocatori: Riccardo Calanca (Roma), Luca Figini (Nizza) e Marco Facchinetti (Milano).
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