Damiano Marini e la sua gran bella musica in testa!

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E’ di nuovo prima volta per Damiano Marini, impegnato su e giù per l’Italia non a bordo della sua handbike ma ugualmente a gran ritmo per promuovere il suo esordio letterario con il libro “La musica è nella mia testa” presentato nella sua Padova.

40 anni oggi (auguri!), iniziati a Camposampiero (PD), Damiano è cresciuto nuotando, correndo, giocando a calcio e sciando. Un incidente in moto nel 2013 oltre all’uso della gambe sembrò togliergli tutto ma fu ancora lo sport a dargli l’opportunità di scegliere e ricominciare. Prima il canottaggio, quando era ancora in Unità Spinale, senza che scoccasse  la scintilla giusta. Poi il brevetto da sub, il ritorno allo sci alpino e di fondo, l’handbike, con la quale gareggia in Italia e in Coppa del Mondo con il Team “Restart Sport Academy” fresco di titolo nazionale a squadre e ultimo in ordine di tempo il paratriathlon. Sempre con…una musica nella sua testa.

“L’idea di scrivere un libro è nata qualche anno fa – racconta Damiano – dopo aver partecipato ad alcuni incontri nelle scuole nei quali raccontavo la mia esperienza.
Mi sono reso conto di come i ragazzi rimanessero sorpresi da quanto raccontavo e come il mondo della disabilità nel suo lato più intimo e profondo fosse ancora un tema sconosciuto.

Ho deciso allora di cimentarmi in questa avventura, mettendomi a nudo, per raccontare senza filtri le vicende di un ragazzo che si trova ad affrontare le conseguenze di un incidente.

Anche se ispirato dalla mia vicenda, non voglio raccontare di me, ma di chiunque si trovi ad affrontare difficoltà apparentemente insormontabili. Ho voluto raccontare l’importanza delle relazioni (familiari, amicizie, amori) nel processo di ‘guarigione’, il concetto di tempo durante una degenza ospedaliera che a seconda degli stati d’animo può essere il tuo miglior amico o trasformarsi nel tuo peggior nemico, del rapporto con gli operatori sanitari, della sottile linea di demarcazione tra l’illusione e la speranza, fino a giungere al concetto di accettazione necessario per affrontare il mondo. Un mondo capace, se non sei consapevole di chi sei davvero, di ferirti ed etichettarti semplicemente come disabile”.

Quindi quella di cui parli nel libro è…tutta un altra musica.

“Beh si in questo libro la musica è la forza interiore che ciascuno di noi possiede: unica, originale, udibile solo da sé stessi. Una musica che, appena le consentiamo di uscire, riesce a colorare il mondo che ci circonda portando speranza dove tutto sembrava finire!
Nella mia testa suona una musica piena di energia, che mette voglia di alzarsi in piedi e ballare. Anche se ogni tanto sono costretto ad abbassare il volume per “sedermi a riprendere fiato” prima di gettarmi di nuovo in pista”

In giro per il mondo che musica hai visto e sentito?

“Vedo un mondo in rapida evoluzione pieno di opportunità da sfruttare e da cogliere.
Con spirito di iniziativa e di adattamento oggi è davvero possibile viaggiare e fare
esperienze incredibili anche in carrozzina. Anche lo sport è sempre più accessibile e praticabile da tutti. Negli anni si sono fatti passi da gigante per quanto riguarda l’accessibilità e l’attenzione rivolta alle persone che hanno difficoltà motorie, anche se siamo ancora molto lontani dal rendere la nostra società davvero inclusiva.
È ancora troppo diffusa l’idea del disabile triste, inabile e non autosufficiente.
C’è necessità di un cambio culturale che porti le persone a guardare con occhi diversi alla disabilità. E questa spinta deve partire anche dal mondo stesso della disabilità raccontando storie di persone che ce l’hanno fatta e che ce la fanno tutti i giorni.
È anche per questo che ho deciso di scrivere questo libro”.

Senza spoilerare…raccontamelo un pò
“Per finirlo ho impiegato due anni.
Un periodo che comprende la scrittura, più riletture e correzioni, impaginatura e stampa.
In totale autonomia, senza casa editrice.

Scriverlo è stato “terapeutico”. Mi sono reso conto che nella prima versione emergeva una nota di rabbia che ero convinto di aver superato e che invece era ancora latente nonostante fossero passati tanti anni.

Nella prima pagina dico che la disabilità sta negli occhi di chi guarda e mi interrogo su cosa vede un disabile guardandosi allo specchio. Molto probabilmente si vedrà disabile perché ha accettato l’etichetta che gli ha affibbiato la società. Ma cosi facendo non farà che confermare l’idea che la società ha di lui.

Alla fine il protagonista del mio libro…dai su, con le esigenze dell’Editore e il Natale in arrivo leggerlo e comprarlo da regalare sono sicuro che sarà una bella musica per tutti”.
LA MUSICA E’ NELLA MIA TESTA
Inaspettatamente nella vita di Valerio si affaccia l’avversità della sorte: un incidente improvviso comporta un cambiamento radicale nell’affrontare la realtà, sia nella motivazione interiore che nella sua dimensione pratica. Eppure una consolidata forza interiore e uno spirito di iniziativa intraprendente e coraggioso faranno emergere un’esistenza nuova, una nuova fisicità, e al contempo una forza accresciuta per principi e valori che erano stati la traccia del suo percorso di vita fino ad allora.

L’umanità, la sensibilità e la comprensione concorreranno a creare una prospettiva inaspettata, quella del nuovo Valerio che gradualmente smette di pensare a ciò che ha perso e si concentra sul come poter affrontare nuovamente la vita.

In un alternarsi di amici, parenti, compagni di stanza è come se alla sua evoluzione concorressero molte voci, modulate ritmicamente in una lunga e complessa melodia.

Damiano Marini nato a Padova nel 1982, laureato in ingegneria elettrotecnica è uno sportivo ed atleta paralimpico. Promuove i valori dello sport nelle scuole, ha la passione per i viaggi, la lettura, l’apicoltura. È co-fondatore della Asd Restart Sport Academy, società che l’obiettivo di avviare alla pratica sportiva  ragazzi con disabilità.
È alla sua prima esperienza letteraria.