L’Italia basket Fisdir 3×3 ai Virtus World Basketball in Kazakistan

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Nata a Varese grazie principalmente al Vharese, l’Italia basket 3×3  della Fisdir si è radunata al PalaInsubria del CUS Varese prima di raggiungere il Kazakistan dove dal 12 al 15 giugno sarà protagonista del “Virtus World Basketball” 2025, insieme ai padroni di casa, Australia, Polonia, Portogallo, Giappone, Israele, Francia, Spagna, Venezuela e Stati Uniti.

Agli ordini dei Coach Giuliano Bufacchi e Massimo Montesi il roster degli azzurri è composto da Abdoulatif Bance dell’ Acquarello Piacenza, Omar Carobene, Serigne Saliou Gassama, Julio Beiman Tagliasacchi e Vincenzo Virardi del Vharese.

Per i quattro “vharesini” il palcoscenico mondiale gratifica un impegno iniziato molto tempo fa dalla storica associazione presieduta da Anna Sculli, portato avanti con genitori, volontari e tecnici, non senza ostacoli e indifferenza, contribuendo alla crescita di un movimento ancora oggi in gran parte promosso e alimentato dalle singole associazioni. Il seminatore ultimo del basket nel Vharese è Andrea Tavian.         

Prima volta che hai sentito parlare del Vharese?

“Ormai dieci anni fa ho dovuto scegliere tra il lavoro e la panchina – risponde il Coach del Vharese – Scelta obbligata e quindi non abbastanza forte per superare la passione per il basket. Allenare è una esperienza meravigliosa e ricca. Io ho avuto la fortuna di viverla per tanti anni in Robur et Fides facendo tutta la trafila delle giovanili fino alla serie B, poi a Gazzada e infine a Gallarate.

A parlarmi del Vharese fu Raimondo Diamante, a sua volta ex coach dei biancorossi. Incuriosito da questa per me assoluta novità scrissi ad una amica, Laura Malvicini che mi procurò il contatto con Anna Sculli che incontrai la prima volta nella palestra della Scuola Vidoletti.

Il mio primo pensiero guardando i ragazzi impegnati sul campo fu: devo aver sbagliato palestra! Fino a quel momento per me la disabilità era quella neuromotoria quindi facilmente riconoscibile. Davanti a me c’era qualcos’altro che capii non appena diressi il mio primo allenamento, una trentina di ragazzi con i quali si generò in tempi brevi un rapporto che nel corso degli anni è andato ben oltre a quello tra allenatore e giocatore”.

Vivere un ambiente che ti restituisce passione e sensazioni positive aiuta a crescere,

Una regola che vale per tutti. Nel Vharese è ormai normale vedere i più esperti accogliere i nuovi, soprattutto quelli con più difficoltà, affiancandoli e supportandoli nel percorso che conoscono bene per averlo affrontato per primi.
Esempio il loro, orgoglio il nostro”.

Com’è nata l’idea di una Nazionale di basket 3×3?
“Tempo fa, in una riunione con altri tecnici proposi di reclutare i migliori talenti di ogni singola società per creare un unica squadra da affidare a tecnici qualificati ed esperti al fine di coltivare e sviluppare le qualità dei ragazzi portandoli a vivere anche esperienze internazionali. Idea che nel migliore dei casi venne mal recepita. Strada facendo la proposità del nostro dirigente Alberto Galli e l’interessamento dell’allora vice presidente Fisdir Linda Casalini diedero una rinfescata alla proposta battezzandola squadra “Arcobaleno” dalla quale, grazie all’opportunità dei “Virtus World” prese forma l’Italia basket 3×3″.

Com’è si sta affidando i propri ragazzi a due altri colleghi?

“Molto bene! Con Giuliano e Massimo c’è reciproca stima e piena sintonia. I ragazzi non sono miei come di nessuno. Giocare e allenarsi con tecnici e compagni diversi rispetto alla loro quotidianità è un valore aggiunto”.

Ecco, l’unica nota dolente di questa storia meravigliosa è la quotidianità di questi ragazzi. Sembra che il loro problema più grande sia l’essere bravi…

“Purtroppo è così. Si sente un grande parlare di gioco e inclusione ma a questi ragazzi è consentito solo il “partecipare”. Anche in questo il Vharese può vantarsi di essere un esempio concreto per il fatto di avere quattro dei nostri giocatori tesserati anche con squadre normo. Questi ragazzi meritano un’attività continuativa e istruttori di qualità. Campionati, raduni, tornei, Fisdir o Special Olimpics e perchè no, Federali.

Farli giocare è importante per permettere loro di imparare regole e impegno, a vincere e a perdere. Insomma tutto ciò che merita di imparare e vivere ogni ragazzo della loro età. Questo obiettivo deve diventare priorità nelle scuole e ovunque per aprire porte, promuovere, supportare e far crescere numeri e qualità. Il calcio lo sta facendo. Lo ha già fatto il nuoto con i settori promozionali e agonistici. Non senza problemi ma l’hanno fatto. Perchè non può farlo anche il basket? Ma prima di pensare in grande facciamolo noi sul nostro territorio. Siamo o non siamo la città universalmente conosciuta come città del basket?”. 

Ad Astana l’Italia basket 3×3 debutterà in uno dei due gironi di qualificazione per le finali il 12 giugno alle 14.45 con il Kazakistan. Il 13 giugno alle 06.50 con il Giappone, alle 9.45 con l’Australia Green e alle 14.20 con Israele. Il 14 giugno alle 9.30 con il Portogallo black.