Contava solo esserci. Per guidare, caricare e scaricare, montare e smontare, pedalare, correre, nuotare. Per condividere ogni tappa, ogni fatica, ogni emozione.
“Scherzando con mia figlia Veronica, le dissi che se si fosse qualificata per la sua quarta Paralimpiadi l’avrei raggiunta a Parigi a piedi” – racconta Massimo Plebani, aggiungendo –“In seguito, partendo da quell’input, mi è venuto in mente di trasformare questa sfida in un movimento collettivo, in cui coinvolgere aziende lungimiranti in un progetto sociale che promuovesse lo sport e mirasse a sostenere le associazioni che aiutano i paratleti”.
Conclusa l’esperienza di “Dash to Paris” illuminata da ‘Yoko’ con la sua medaglia d’argento nel triathlon, Plebani ha rilanciato l’idea riunendo vecchi amici e imbarcando nuovi compagni di viaggio che insieme hanno trasformato i quasi 500 km tra Monza e Cortina, passando per Bormio, Santa Caterina in Valfurva, Ponte di Legno, Molveno, Madonna di Campiglio, Corvara, in un percorso di solidarietà, coraggio e condivisione. Un cammino dove lo sport diventa un linguaggio comune, capace di unire chi ha appena noleggiato una bici a chi pedala da una vita, chi corre per qualche chilometro a chi scatta senza fatica, chi osserva dalla riva e chi si tuffa nell’acqua gelida del Lago di Molveno.
Ogni momento difficile è stato superato grazie alla forza del gruppo. Nessuno è rimasto indietro. Nessuno si è sentito solo ma parte di una squadra che ha visto la partecipazione del triatleta Alessandro Fabian, la maratoneta Valeria Straneo, l’atleta amatoriale e showgirl Justine Mattera, l’ex campione di sci Kristian Ghedina e l’ex ct del ciclismo azzurro Davide Cassani.Un’esperienza che accende energie nuove in ogni suo singolo partecipante e non solo,
che contagia, che avvicina. Un atto di generosità che prima ancora di aiutare gli altri,
cambia chi lo compie. Perché lo sport, quando è davvero per tutti, sa diventare un modo potente per costruire legami, abbattere barriere e affermare che l’inclusione non è un obiettivo, ma un diritto.“Oggi – riprende Plebani – siamo in grado di portare nelle aziende un messaggio di inclusione e valori importanti, raccogliendo tanta partecipazione, oltre ai fondi destinati alleassociazioni che operano in ambito paralimpico e parasportivo. Il nostro sforzo nella divulgazione di questo messaggio è costante e, grazie anche ai nostri ambassador e testimonial, conduciamo un lavoro quotidiano per aumentare l’attenzione verso il mondo paralimpico. Dopo “Dash to Paris” (25.000 persone coinvolte, 70.000€ donati in beneficenza) stiamo ora vivendo la bellissima esperienza di “Dash to Cortina”, con
l’ambizione di coinvolgere sempre più persone in ‘Dash to Los Angeles2028’”.

