Mamme che scrivono, che mi scrivono. Una mamme meravigliosa come la mia…
“Caro Daniele,
Andrea è una bambina di 5 anni e mezzo. Ieri gli è caduto il secondo dentino.
Già, sta crescendo. Va alla scuola materna e ieri ha portato a casa il mio primo compito: raccontare a mia figlia l’emozione che ho provato nel momento in cui ho scoperto di essere in sua attesa.
Per me è la fine. Mi ritrovo sola con il mio pensiero. Tento di raggruppare le idee ma sono subito catapultata nel passato rivivendo flash back che credevo di aver dimenticato.
Credevo. Non riesco a limitarmi al test di gravidanza. Andrea, amore, perdonami.
Sono ricordi troppo pesanti. Non so se leggerai davvero questo mio scritto a scuola.
Da mamma , per non sentirmi in colpa, sono tentata di correggere e rivisitare il compitino… Amore mio, ti volevo così tanto ma in realtà non sapevo cosa significasse diventare e ancor meno essere mamma. Ho scoperto di aspettarti un venerdì di luglio.
In cielo c’era un bel sole e quando ho scoperto che stavi crescendo in me avevo dentro un sole ancor più bello.
Nove mesi dopo, ancora di venerdì, sei nata senza sole, in una stanza buia.
Un buio che è rimasto nel cuore. Nei tuoi occhi come nei miei occhi.
Amore perdonami se tutta la felicità di quel giorno è svanita in un lampo.
Perdonami se ho pensato tante cose negative.
Non ho dormito per notti intere. Piangevo e pensavo, sorridevo e ti guardavo da vicino.
Poi morivo dentro. Perdonami se non sono stata capace di fermarmi a quelle due lineette rosa che mi indicavano di averti dato la vita, di essere felice.
Intorno a me mi chiedevano tutti se l’avessi saputo cosa avrei deciso.
Pensieri che non mi permettevano di aprirti quando bussavi al mio cuore.
Un cuore che pensavo di non avere più…
Andrea, figlia mia, quando ho scoperto di aspettarti ero felice.
Quando sei arrivata, piccolissima, non vedente, l’emozione è stata forte come non avrei potuto immaginare. Oggi è venerdì e fuori c’è un gran bel sole.
Vai amore mio, la tua mamma ti ama”.