Anche quest’anno il “miracolo” del progetto “Sport si può” si è compiuto e, grazie ad una fitta rete costituita da scuole comuni associazioni e sponsor, sono 240 i bambini con difficoltà motorie, sensoriali e intellettivo-relazionali della provincia di Varese, che hanno potuto beneficiare di un corso di nuoto appositamente ideato per loro e che valorizzasse le loro abilità. 
Il Progetto è stato promosso e realizzato dalla Polha Varese che, grazie all’ esperienza maturata in più di 35 anni di attività e avvalendosi di una trentina di istruttori specializzati nel nuoto paralimpico, dal 23 gennaio al 5 giugno ha offerto agli alunni disabili delle scuole del 1° ciclo di Busto Arsizio, Caronno Pertusella, Jerago con Orago, Luino, Saronno, Tradate, Varese, Venegono Inferiore e Superiore 16 lezioni in
Hanno preso parte al progetto 58 scuole tra elementari e medie. Numeri che esprimono la ricchezza e la complessità di un progetto completamente gratuito per gli alunni e le loro famiglie ma anche per le scuole, perchè realizzato dalla Polha con la forza del volontariato e sostenuto e finanziato da varie realtà che con il loro contributo hanno permesso a tanti bambini e ragazzi con disabilità di vivere l’esperienza entusiasmante ed educativa della piscina. Nelle prossime settimane si svolgeranno le feste finali che concluderanno il progetto, con le premiazioni degli alunni che hanno partecipato ai corsi.
Per realizzare “Sport si può” 2018 la Polha si è avvalsa quest’anno del supporto dei Comuni di Busto Arsizio, Luino, Saronno, Tradate, Varese, Venegono Inferiore e Superiore; molti altri comuni sono intervenuti occupandosi del trasporto degli alunni.
L’Ambulatorio di Medicina dello Sport dell’Istituto Padre Monti di Saronno ha effettuato gratuitamente una buona parte delle visite mediche. Grande disponibilità abbiamo riscontrato da parte dei gestori o proprietari delle piscine coinvolte. Preziosa la collaborazione dell’ ASD Rari Nantes Saronno e della Polisportiva Disabili PAD di Busto Arsizio. Fondamentale il sostegno economico di Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus, Ass. Favolandia, Comitato Italiano Paralimpico, Ass.Triade SOS Autismo onlus, Lions Club Satellite Palazzo Estense Varese, Ass.Articolo 3 Varese e le erogazioni
Il consenso che via via riscontriamo – dice la presidente Daniela colonna Preti – è la dimostrazione che, seppur in un momento molto critico, attività come questa rivolta a ad una fascia fragile della nostra comunità e portate avanti con dedizione dalle associazioni sportive e di volontariato come la Polha, vanno assolutamente sostenute e garantite. Infatti anche quest’anno è stato possibile far fare attività anche a bambini affetti da patologie particolarmente gravi, tali da necessitare un rapporto in acqua tra istruttore e utente di 1 a 1. Il progetto 2018 è quasi giunto in porto, i soldi anticipati dalla Polha dovrebbero a poco a poco rientrare tutti, ma all’orizzonte incombe già la preoccupazione per il progetto 2019. Dove e come trovare le risorse per garantire annualmente questa splendida attività grazie alla quale negli anni circa 3.300 alunni hanno potuto fare nuoto”. La scelta del nuoto come proposta motoria nasce dalla consapevolezza che questa disciplina, tra le più complete nel panorama dei molti sport possibili per i disabili in quanto consente di esercitare in assoluta libertà ogni parte del proprio corpo, è particolarmente efficace se esercitata già nei primi anni di vita, pratica che risulta fondamentale per bambini e ragazzi affetti da una disabilità fisica o intellettivo-relazionale.
Con la Polha è possibile, a Varese, apprendere e praticare molti sport oltre al nuoto: atletica leggera, boccia paralimpica, canoa, kayak, handbike, ice sledge-hockey, tennis tavolo. Ma non c’è solo l’avviamento: l’agonismo praticato dalle nostre punte di diamante, ovvero gli atleti convocati alle Paralimpiadi Estive di Rio 2016 (Federico Morlacchi, Arjola Trimi, Arianna Talamona, Alessia Berra, Fabrizio Sottile) e quelli che hanno partecipato alle Paralimpiadi invernali di Pyeongchang 2018 con la nazionale azzurra di para ice-hockey classificatasi quarta nella finale per il bronzo (Alessandro Andreoni, Bruno Balossetti, Sandro Kalegaris, Roberto Radice, Santino Stillitano) è la dimostrazione che lo sport svolto in modo serio e supportato da una società sportiva che ha al centro della sua mission la persona disabile, può portare a realizzare dei sogni incredibili. Info: 338-7821842 – info@polhavarese.org
Polha Varese e progetto “Sport si può”: un miracolo senza fine
