I quattro moschettieri dell’ Armata Brancaleone Lombardia di ice para hockey targata Polha Varese sono rientrati da Pechino con un doppio motivo per festeggiare.
Il quinto posto strappato con il cuore alla Repubblica Ceca nel torneo vinto dagli Stati Uniti, (quarta medaglia d’oro consecutiva), gratifica dedizione e impegno di Santino Stillitano, Bruno Balossetti, Roberto Radice e Alessandro Andreoni (nella foto a destra con Coach Massimo Da Rin) nell’anno in cui la Polha compie il 40° anniversario dalla sua fondazione, il 13 marzo 1982.
A Pechino la Polha era rappresentata anche dagli atleti dello snow board Riccardo Cardani e Mirko Moro, a completare un sette bello che allarga ulteriormente il numero dei tesserati della storica realtà varesina nella storia delle Paralimpiadi Invernali ed Estive.
“Ogni paralimpiade sa regalare grandi emozioni – racconta Santino Stillitano – la mia quarta partecipazione me ne ha regalate in abbondanza come la prima.
Al di là del dominio degli Stati Uniti la squadra che mi ha impressionato di più è stata la Cina perché in poco tempo è stata capace di diventare altamente competitiva, frutto di una selezione tra oltre 700 giocatori!
Se penso che in Italia, dopo poco meno di vent’anni, non arriviamo a 50…
Ora l’obiettivo è ovviamente Milano/Cortina 2026. Non avendo l’ostacolo qualificazione da superare è bene che ci si concentri sul reclutamento di nuovi atleti per continuare il necessario ricambio generazionale. Un impegno che vede da sempre in prima linea la nostra Polha ma che deve poter contare sul contributo e l’apporto dell’intero movimento paralimpico”.
E a proposito di giovani, in testa al gruppo c’è Alessandro Andreoni
“La nostra avventura in Cina era iniziata nel peggiore dei modi – dice il più giovane della Polha a Pechino – ma il carattere e la forza del gruppo sono lievitati strada facendo, nonostante le difficoltà che ci hanno confermato quanto lavoro abbiamo ancora da fare noi giovani, tecnicamente e fisicamente.
Dopo la mia prima Paralimpiade nel 2018 a Pyongyang dove giocai pochissimo, quest’anno posso dire di aver dato il mio contributo all’ottimo risultato di squadra. Ora dobbiamo guardare a Milano-Cortina 2026 facendo gruppo su tutti i fronti, in primis quello della promozione per far crescere il nostro movimento troppo povero di numeri”
Dal più giovane al più stellato, sul ghiaccio di ognuna delle paralimpiadi azzurre a partire da Torno 2006
“La mia 5a paralimpiade è stata bella ed emozionante come le altre ma questa volta anche molto strana – le parole di Bruno Balossetti – Gareggiare senza pubblico, non potersi muovere dal Villaggio insieme a volontari sempre incappucciati in versione anti-covid ha tolto lo spirito di festa e di aggregazione proprio di questo evento.
Il quinto posto, il primo tra le squadre europee, moltiplica il significato della nostra presenza a Pechino tutt’altro che scontata. Purtroppo in Italia il movimento del Para Ice Hockey fatica a crescere mentre in altri Paesi ci sono grandi numeri e addirittura forme di professionismo. In questo senso nessuno deve chiamarsi fuori sfruttando in ogni modo il volano di Milano-Cortina 2026. Ancora una volta devo un grande grazie all’intero ambiente della Nazionale e naturalmente alla Polha sempre e comunque alla base del mio percorso sportivo ma soprattutto umano”.
Come Santino Stillitano, anche Roberto Radice ha fatto poker
“Anche per me è stata la Paralimpiade numero 4 – racconta Radice – Sono partito per questa nuova avventura in condizioni non ottimali ma credo di aver dato al gruppo tutto quanto era nelle mie possibilità. Le condizioni causa Covid hanno reso il nostro soggiorno decisamente diverso da quanto si può vivere in una paralimpiade ma l’organizzazione e le strutture sono state ottimali sotto ogni aspetto. Siamo la prima squadra Nazionale d’Europa. Teniamoci stretto questo grande risultato e ripartiamo con entusiasmo per arrivare al meglio alle prossime paralimpiadi dove saremo padroni di casa”.
Per gli atleti della Polha va in archivio l’ennesima avventura ma nella sede della società giallo verde il ritmo dell’impegno è costantemente incessante an he per tutte le altre discipline (otto affiliazioni…), progetti attività ed eventi.
Il successo più recente è il primo posto del medagliere del Campionato Italiano Invernale di nuoto a Lignano Sabbiadoro. All’orizzonte l’organizzazione dei Campionati Italiani di tennis tavolo Fisdir e la finale di Coppa Italia, intitolata al “Ciaz”, l’indimenticabile capitano azzurro e dei Tori Seduti Piemonte Andrea Chiarotti. Poi una gara di bocce paralimpiche e la prova territoriale di Atletica Fispes.
E non è che una minima parte di ciò che dalla presidentessa Daniela Colonna Preti all’ultimo volontario arrivato nella Polha pensano, realizzano e sviluppano ogni giorno in tema di attività sportiva per perone con disabilità e attenzione per gli altri. Grazie a chi ha cominciato e grazie a chi non ha mai smesso. Dal 13 marzo 1982.