Freerider Ski Tour 2018: all’ International Event Teleflex si è parlato la stessa lingua

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Una fitta nevicata all’arrivo, una fitta nevicata alla ripartenza da Folgaria dove per tre giorni la Freerider Sport Events ha insegnato a sciare da seduti a giovani e meno giovani con disabilità neuromotoria arrivati da Gran Bretagna, Olanda, Belgio, Francia, Germania e Austria. Al 16° anno del suo Ski Tour che in due edizioni ha toccato anche la Sicilia, per l’associazione varesina è stata la prima volta internazionale, promossa dal Team Teleflex 4 Active Living, come sempre in collaborazione con il Centro Addestramento Alpino di Moena della Polizia di Stato.
Persone di Paesi diversi, ognuna con la sua storia, la sua lingua, la sua cultura, raccolte in aeroporti diversi e portati in Trentino, seduti al proprio posto con lo sguardo perplesso e diretto alla strada, con chissà quali pensieri.
Immagine durata lo spazio di una sera, la prima cena di benvenuto, con tavoli divisi.
Al primo risveglio è cominciata tutta un altra storia. L’inglese si sforza di parlare italiano “perchè sono ospite e mi devo far capire nella lingua di chi mi ospita”, il tedesco, il belga, il francese, l’olandese, l’austriaco si sforzano di lasciare a riposo le rispettive lingue madri perchè l’inglese “è senza dubbio più universale”.
Ogni incontro è una scoperta che porta in dote una lezione.
“E’ fantastico ritrovarsi in un altro Paese con persone che non conosci ma che vivono e superano le tue stesse difficoltà – dice l’inglese Merryn – uno benefico scambio di esperienze imparando una disciplina sportiva immersi nella natura. Un’opportunità grandiosa che spero possa diventare consuetudine per chiunque”.
La tre giorni nella splendida Ski Area di Folgaria, con sede operativa nell’altrettanto accessibile e accogliente Muu Village, oltre ai mille significati è stata una prova del tutto nuova anche per la Freerider necessariamente impegnata su più fronti rispetto al solito, a partire dall’arruolamento di interpreti, naturalmente volontari.
“La storia della nostra associazione è basata sul continuo mettersi in gioco – le parole del presidente Giulio Broggini – Lo facciamo noi ogni volta aprendo a collaborazioni non esclusivamente dedicate al monosci, lo hanno fatto e lo fanno le centinaia di persone con le quali abbiamo condiviso momenti didattici, informativi e ludici.
Il segreto è uno solo, magari fuori moda ma sempre soluzione di ogni problema: l’amicizia.
Così abbiamo iniziato sedici anni fa tra l’indifferenza di molti, così siamo arrivati ad oggi dove la parola ‘molti’ la usiamo solo raccontare  quanti sono quelli che hanno imparato con noi a sciare da seduti e molto altro, con un continuo scambio di ruoli, idee, dubbi, cadute e ripartenze. All’inizio di questa avventura dell’International Event scherzavamo su quello che si prospettava come una torre di Babele. Invece, quello che abbiamo condiviso per tre giorni non è stata per niente una punizione ma uno dei grandi doni che riceviamo da sedici anni sotto forma di incontro e conoscenza”.
Salutati i nuovi amici sparsi per mezza Europa, per l’allegra carovana Freerider il saluto a Folgaria è un arrivederci a presto in quanto già giovedì prossimo “le giacche arancioni” saranno di nuovo al Muu Village sede della sesta tappa “ordinaria” dello Ski Tour 2018.
“Folgaria rappresenta in tutto una sede ideale – dice il coordinatore tecnico Nicola Busata – dalla struttura alberghiera fino al campo scuola l’accessibilità è totale.
Il doppio appuntamento di quest’anno, al pari di quello di Roccaraso condiviso con Asha Abruzzo e Spina Bifida Italia, oltre a tutto il resto è una prova generale di quanto potremmo realizzare l’anno prossimo, magari non con due fine settimana consecutivi ma con una intera settimana dedicata a due tappe del nostro Ski Tour ormai prossimo alla maggiore età.
Al momento è solo un’idea. Troveremo il tempo per discuterne, svilupparla e concretizzarla”.  Nella serata conclusiva dedicata tradizionalmente alla musica e alla consegna dei diplomi i tavoli erano diventati un tavolo unico.
Nell’aria di festa solo un pizzico di malinconia per una tre giorni volata via ma non senza aver lasciato in ogni partecipante almeno un momento, un abbraccio, una piccola conquista, un sorriso.
Di solito, un tedesco, un francese, un belga, un inglese, un tedesco e un austriaco è l’inizio di una barzelletta. Grazie alla Freerider Sport Events e al Team Teleflex 4 Active Living è anche l’inizio di una bella storia scritta dall’Italia più bella.
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