Nella giornata del bronzo sfuggito di un soffio alla Nazionale di ice hockey l’urlo di gioia è ancora per la coppia visually impaired Giacomo Bertagnolli e la sua guida Fabrizio Casal medaglia d’oro nello slalom speciale”.
Una raccolta, quella dei due amici e campioni piemontesi, che permette all’Itala di chiudere la missione in Corea con 5 medaglie:
2 oro, 2 argenti, 1 bronzo.
Nella stessa specialità Renè De Silvestro è arrivato 7° nel sitting e Davide Bendotti 12° nel standing.
Ma i motivi di soddisfazione a Casa Italia sono cominciati qualche ora prima nonostante una sconfitta, quella della squadra di ice hockey con la Corea nella finale che valeva la medaglia di bronzo. Un quarto posto comunque storico che regala gioia ed emozione anche a chi ha seguito la partita da casa.
“I nostri ragazzi ci hanno regalato una nuova e grande emozione arrivando nelle prime quattro squadre alle Paralimpiadi. Un successo che premia un movimento intero determinato a non mollare in termini di promozione e agonismo nonostante la nostra realtà sia ben diversa dal resto delle squadre con le quali ha condiviso un’avventura sempre e comunque affascinante come una Paralimpiade. Grazie ragazzi!”
Nelle parole della presidente della Polha Varese Daniela Colonna Preti, costretta dal fuso orario all’ennesima levataccia, c’è tutta la gioia per il quarto posto dell’Italia di ice hockey alle Paralimpiadi di PyeongChang, sconfitta 1-0 dai padroni di casa della Corea.
Da quella mattinata al palaghiaccio di Varese a poco più di due anni dalle paralimpiadi di Torino 2006, quando la stessa Colonna Preti coordinò il primo raduno nazionale, in realtà un vero e proprio reclutamento di temerari per allestire una squadra dell’allora sledge hockey, di tempo n’è passato tanto ma non invano visto il titolo europeo del 2011 e molto altro.
“Il quarto posto in Corea vale una medaglia d’oro – continua la presidentessa della Polha – davanti all’Italia, ma anche gran parte delle squadre alle spalle, lo status di giocatore professionista è realtà da tempo. I nostri numeri fanno si che l’essere tra le squadre migliori del mondo sia un miracolo se non fosse che così dicendo si toglie merito a chi con grande dedizione gioca e promuove l’ice hockey, per quanto riguarda la Polha e l’Armata Brancaleone Lombardia anche in Svizzera dove l’hockey è di fatto lo sport nazionale.
Ma godiamoci questa bella soddisfazione. Bravissimi tutti. Dallo staff azzurro guidato da Massimo Da Rin ai ragazzi dei Tori Seduti e delle Aquile del Sud Tirolo, con nel cuore i “miei ragazzi” dell’Armata, sul ghiaccio e a bordo pista: Alessandro Andreoni, Bruno Balossetti, Sandro Kalegaris, Roberto Radice, Santino Stillitano, il tecnico Carlo Muhr e l’attrezzista Roberto Marchiorato”.
Dall’altra parte del mondo la voce che arriva in Italia è ancora quella di Santino Stillitano stravolto ma felice al termine della partita con i coreani.
“Ci credevamo e ci abbiamo creduto fino in fondo – dice Stillitano – è stata una gara in perfetto equilibrio che poteva risolversi solo per un episodio a favore dell’ una o dell’altra squadra. Così è stato. Complimenti ai nostri avversari e bravi noi ad onorare fino in fondo questa straordinaria avventura in Corea dalla quale torniamo comunque con un risultato storico”.
Info: https://www.paralympic.org
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