Solbiatese Calcio 1911 +. Un’idea diventata una realtà ricca di significati

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Più delle strutture e delle competenze, in tema di qualità e contenuti a far la differenza restano solo e sempre le persone. Ed è proprio il “più” a risaltare sulle maglie dell’idea ricca di significati diventata realtà in casa Solbiatese 1911.

“In veste di delegato regionale della FIGC – racconta il direttore generale della Solbiatese 1911 Carmine Gorrasi – in una delle riunioni a Roma sono venuto a conoscenza del progetto rivolto alle persone con disabilità intellettiva relazionale diventato quest’anno a tutti gli effetti una vera e propria divisione. Ho subito portato in società questa idea trovando grande sensibilità, condivisione senza riserve ed eccoci qui al primo open day”.

In tutto ciò che comporta l’incarico di direttore generale in una società rifondata con rinnovate ambizioni le mancava anche questo impegno?

“Per tutti noi questa squadra, ultima in ordine di tempo dopo l’acquisizione dalle Azalee per il settore femminile, è la più importante. Sapevamo di dover affrontare difficoltà tutt’altro che semplici da superare a partire dal reclutamento dei ragazzi ma soprattutto di tecnici qualificati. Per me si tratta di una novità assoluta in un mondo che non conosco se non per aver seguito tempo fa, saltuariamente, qualche partita del campionato di quarta categoria grazie alla allora responsabile Valentina Battistini. Ora la nostra intenzione è quella di rapportarci con le realtà sociali e sportive del territorio al fine di ritrovarci a settembre con lo staff al completo e un buon numero di giocatori”.

Con un patron come Claudio Milanese che ogni amministrazione comunale vorrebbe avere sul proprio territorio, non è difficile credere ad un appoggio totale e beneficamente contagioso.

“Al pari di Milanese, dalla presidentessa Silvia Gatti all’ultimo dei volontari la squadra ‘più’ ha riscosso totale partecipazione. Lo si può vedere dall’entusiasmo dei presenti a questa prima volta alla quale non ha voluto manca anche il nostro direttore sportivo Mirko Barban. 

“Il valore aggiunto di questi ragazzi è la spontaneità e la volontà che portano in dote – dice Barban – Sono certo che il loro esempio servirà a tutto l’ambiente della Solbiatese impegnato nel riportare una Società così ricca di storia e persone nelle categorie che merita”.

Il programma da settembre della Solbiatese “+” calcio a 7 è in via di definizione ma è facile prevedere un allenamento settimanale con un campionato da svolgersi con concentramenti quindicinali quasi sicuramente con sede a Milano. L’attività nazionale sarà divisa in tre livelli e vedrà protagoniste anche molte squadre professionistiche.

Oltre al noto spirito della Solbiatese, questi “primini” della Solbiatese “+” hanno toccato con mano una struttura e un tappeto verde che sogna gran parte di chi gioca a calcio in provincia di Varese, dai più piccoli alle prime squadra di ogni categoria dilettantistica.

“Personalmente ho sempre pensato che il centro sportivo della Solbiatese sia il miglior ambiente dove far calcio in provincia di Varese. A breve partiranno i lavori di ristrutturazione mirati ad un ulteriore salto di qualità, a beneficio di chi fa già parte del nostro gruppo ma anche dell’intero territorio. Il nuovo corso della Solbiatese iniziato con il salto in Promozione comporta un grande impegno che abbiamo condiviso fin dal primo giorno. Il “+” sulla maglia di questi ragazzi e il loro esempio è per tutti noi stimolo per fare bene e onorare al meglio la storia di una Società che occupa un posto di rilievo nella storia del calcio nazionale. Passione, volontà e investimenti per un “+” che vogliamo diventi la stella sulla nostra bandiera”.