Sulla medaglia d’argento di Israele a Tokyo la firma di Paola Grizzetti

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L’ Italia alle Paralimpadi di Tokyo è presente anche in veste di Commissario Tecnico del Pararowing di Israele.
E’ il caso di Paola Grizzetti, la “mamma” del pararowing italiano, alla guida degli azzurri all’esordio battezzato con la medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Pechino 2008 e alle Paralimpiadi del ricambio generazionale di Londra 2012.
Con il nuovo corso di Abbagnale, Paola prese altre strade, lontana anche dalla Canottieri Gavirate sua società storica.
Pendolare in Svizzera alla guida della Canottieri Lugano e a Tel Aviv dove ricopre il ruolo di Direttore Tecnico della Nazionale israeliana, dal 2020 a capo della Commissione Pararowing della Federcanottaggio Internazionale (FISA) . Dopo due edizioni delle Paralimpiadi vestita d’azzurro Paola ha concluso al meglio la sua seconda Paralimpiade con la stella di David, gratificata dall’argento di Moran Samuel già medaglia di bronzo a Rio.

“Moran ha iniziato a remare nel 2011 conquistando la qualifica per le Paralimpiadi di Londra 2012 dove si classificò 5a – ricorda Paola Grizzetti – Nel 2013 iniziammo a lavorare insieme e da quel momento è sempre salita sul podio dei mondiali fino al 2016 alle Paralimpiadi di Rio dove vinse la medaglia di bronzo. L’argento di quest’anno è per lei la miglior gratificazione possibile per il lavoro che ha saputo svolgere. Una medaglia molto sofferta per le condizioni proibitive del campo gara più governabile dalle sue avversarie con lesioni più basse e quindi in grado di utilizzare il busto come la sua lesione alta non le permette.
In questo senso la riclassificazione negli ultimi due anni della sua categoria e il raddoppio della distanza non l’ha certo agevolata. Con un lago piatto avrebbe avuto una chance in più ma il secondo posto ad una Paralimpiade resta comunque un grande risultato. Come una grande soddisfazione mi hanno regalato anche il singolo maschile Shmuel Daniel e il quattro con di Michal Feinblat, Simona Goren Shtouk, Barak Hazor Achiya Klrin e la timoniera Marlaina Miller, entrambi arrivati in finale. 

Progressi tecnici e atletici notevoli penalizzati dall’anno e mezzo senza gare che sarebbero state molto utili soprattutto per il singolo maschile e il quattro con per acquisire esperienza. Per l’obiettivo Parigi 2024 il tempo sarà breve come non lo è mai stato prima e per questo, dopo una meritata vacanza per tutti noi, dovremo accorciare i tempi e ripartire per aggiungere nuove emozioni e raggiungere nuovi traguardi”.
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